Milioni di caricabatterie compatibili per iPhone sequestrati dalla Finanza: assenza completa di sicurezza

La scoperta durate un blitz da parte dei Baschi Verdi in forza al Gruppo di Padova presso un grossista della zona industriale della città veneta. Come comunicano le stesse Fiamme gialle, il sequestro nel dettaglio ha riguardato oltre 3 milioni di articoli elettrici destinati all’alimentazione di smartphone, per la maggior parte compatibili con apparecchi di marca “Apple”.
A cura di Antonio Palma
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Milioni di caricabatterie compatibili per iPhone sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Padova prima che venissero immessi nel commercio al dettaglio perché privi di qualsiasi standard di sicurezza o attestazione di conformità alle norme europee e di conseguenza potenzialmente pericolosi. La scoperta dei prodotti elettrici irregolari è avvenuta durante i controlli nei magazzini di grossisti della zona nell’ambito dell’attività di contrasto all’abusivismo commerciale e alla tutela dei consumatori.

Come comunicano le stesse Fiamme Gialle, il sequestro nel dettaglio ha riguardato oltre 3 milioni di articoli elettrici destinati all’alimentazione di smartphone, per la maggior parte compatibili con apparecchi di marca “Apple”. La scoperta durate un blitz da parte dei Baschi Verdi in forza al Gruppo di Padova presso un grossista della zona industriale della città veneta.

I controlli nel magazzino del commerciante sono scattate a seguito di attività informative e investigative condotte dalla stessa Guardia di Finanza padovana che aveva fatto ipotizzare la vendita di prodotti irregolari. Il blitz ha confermato i sospetti e fatto scattare il maxi sequestro. La merce a cui i militari hanno apposto i sigilli era costituita da accessori per smartphone di ultima generazione ma tutti irregolari. In particolare erano “carenti delle informazioni minime previste per garantire agli acquirenti gli standard di sicurezza e privi della dichiarazione di conformità alle norme europee” spiegano le Fiamme Gialle.

In una seconda attività separata ma scaturita sempre dal controllo del territorio, gli stessi finanzieri padovani hanno individuato nel centro di Padova un esercizio commerciale che vendeva integratori alimentari, destinati all’uso di sportivi e anziani, ma privi delle avvertenze e delle corrette modalità di assunzione in lingua italiana visto che confezioni e fogli erano in cinese. Per questo circa 68 mila pastiglie e singole dosi di integratori alimentari sono stati ritenuti potenzialmente dannosi e nocivi per la salute dei consumatori.

I legali rappresentanti degli esercizi commerciali destinatari delle attività di sequestro sono stati segnalati rispettivamente alla locale Camera di Commercio e all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari per l’irrogazione delle previste sanzioni amministrative.

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