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Milazzo, parla il 15enne salvato da Aurelio Visalli: “Lui è il mio eroe, pensavo di morire”

Parla in esclusiva a Fanpage.it il 15enne che si è salvato grazie al militare della Guardia costiera Aurelio Visalli, annegato tra le onde alte 10 metri sulla spiaggia di Milazzo, in provincia di Messina. Il 15enne ha pubblicato un post sui social, non sapendo della morte del suo salvatore. Il ragazzo spiega l’accaduto con forte senso di rammarico e si scusa con la famiglia di Aurelio.”Chiedo scusa, Aurelio mio eroe”.
A cura di Francesco Bunetto
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Parla il 15enne sopravvissuto all'annegamento grazie a Aurelio Visalli, morto in mare per salvare i due ragazzi in balia delle forti onde a Milazzo. Uno dei due salvati, poco dopo aveva pubblicato un post su Instagram poi cancellato in cui negava che qualcuno lo avesse salvato: "Chiedo scusa se ho offeso qualcuno con quel post, non era mia intenzione, sono vicino alla famiglia di Aurelio, il mio eroe".

"Onde altissime, sono morto"

La scena drammatica è stata ripresa dal telefonino di un testimone rimasto sulla spiaggia di Milazzo, e riprende il militare andare coraggiosamente più avanti rispetto a due suoi colleghi per riportare a terra il ragazzino. Un mare in tempesta. Due ore di puro inferno. Punture di medusa ogni secondo. Onde alte 7 metri e una boa come segno di speranza e di salvezza. Il quindicenne racconta alle telecamere di Fanpage.it: "Mi sento miracolato, come è morto quell'uomo, potevo morire anche io. Stavo facendo le capriole e poi mi sono ritrovato in acqua in mezzo a delle onde altissime. È stato bruttissimo e al primo impatto ho detto: Sono morto. Mi sono ritrovato sott'acqua e non toccavo il fondo. Ho visto il mio amico che mi guardava e gli ho detto subito: Vai a chiamare aiuto perché non riuscivo più a tornare. Dopo due ore di nuotata in mezzo delle onde alte sette metri ho trovato una boa e mi sono attaccato per 20 minuti. Ho visto quell'onda altissima e mi sono lasciato dalla boa perché istintivamente ho pensato: O muoio qua o muoio provando. Ho lasciato la boa, l'onda mi ha preso e mi ha trascinato fino in riva. Sono vivo perché ho pensato di riabbracciare la mia mamma, ho lottato con tutte le mie forze e ogni secondo sentivo punture di medusa, sono state due ore di inferno".

"Chiedo scusa a tutti"

Il 15enne aveva pubblicato un post su Instagram poi cancellato in cui negava che qualcuno lo avesse salvato:"Chiedo scusa a tutte quelle persone che tramite il mio post ho offeso. Se ho offeso qualcuno con quel post, non era mia intenzione, non sapevo della morte del sottufficiale, l'ho saputo solamente la sera e ho rimosso subito quel post chiedendo scusa a tutti. Aurelio rimane sempre un mio eroe – aggiunge – insieme a tutti quelli che erano a mare per cercare di salvarmi e pronti a prendermi". Conclude il 15enne: "Sono vicino alla famiglia di Aurelio, ciao Aurelio, grazie di tutto".

"Dio ha mandato quella boa, Aurelio eroe"

Quando ha visto quel ragazzo in difficoltà tra le onde del mare grosso, non ci ha pensato due volte. Il secondo capo della Guardia Costiera, Aurelio Visalli, 40 anni, ha fatto quello che un uomo di mare sente dentro di fare: si è gettato tra i flutti per riuscire a salvare il giovane, un 15enne che era assieme a un amico, ma lui è stato inghiottito dal mare. Il drammatico racconto di quei momenti arriva anche dalla madre del 15enne sopravvissuto. "Mi arriva la telefonata che mio figlio stava annaspando nelle onde – racconta mamma Erminia – urlavano «C'è un morto, c'è un morto». La disperazione totale, per chi non vive quei momenti non può mai capire – aggiunge – non sapevamo del fatto che ci fosse veramente un morto perché una persona che si butta a mare, sprovvisto di tutto, buttato allo sbaraglio, che cerca di salvare un ragazzino che neanche conosce è un grande eroe". Anche io – continua la madre del ragazzino sopravvissuto – ho tentato di buttarmi a mare, urlando il nome di mio figlio e che Dio non me lo prendesse, ma mi hanno fermata. Se non fosse che Dio ha mandato quella boa non ce l'avrebbe mai fatta neanche mio figlio. Il ragazzo gridava: «Mamma sto arrivando, ha mollato quella boa e continuava a dire mamma sto arrivando». C'è chi dice che gridava aiuto ma non è vero – continua –  gridava «Non venite».

"Voglio abbracciare la famiglia di Aurelio"

Un uomo che si è gettato in mare per salvare la vita di un ragazzino è veramente un grande eroe – ha detto la madre del 15enne – ho pensato che mio figlio fosse stato risucchiato dalle onde del mare «basta, mi ammazzo», era l'unica cosa che avrei voluto fare – conclude – il mio pensiero ogni giorno, ogni istante e ogni attimo è rivolto a questa povera famiglia, dove voglio andare ad abbracciarla. Sei il mio grande eroe, ciao Aurelio, resterai nei nostri cuori per noi, che la terra ti sia lieve".

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