Milano, troppo smog: l’Europa richiama il capoluogo lombardo
Era solo lo scorso giugno, quando i lettori, attoniti, leggevano sui giornali “A Milano, la primavera con l'aria migliore degli ultimi dieci anni, con le polveri fini mai così basse”. Non è infatti potuto durare a lungo il loro stupore, poiché ancora una volta Milano si conferma come una delle peggiori città inquinate, con polveri pari a 54 microgrammi per metro cubo, contro i 50 consentiti.
Se nei primi cinque mesi del 2014, Milano aveva regalato ai suoi abitanti un'aria più salubre, sembra proprio che non sia più così, e subito è intervenuta l’Unione Europea a bacchettare: “Il tempo finora ci ha graziati, ha piovuto molto ma i politici non pensino che lo smog si batta con la danza della pioggia: bisogna fare molto di più”, spiega il presidente di Legambiente, Damiano Di Simine.
È proprio per tale ragione che dal 15 ottobre avrà inizio il tanto odiato blocco del traffico: circa 600 mila automobili, le più inquinanti, non potranno più circolare. Da mercoledì ci sarà il divieto in più di 200 comuni lombardi, i veicoli benzina Euro 0 e diesel Euro 0, 1 e 2, dalle ore 7.30 alle 19.30 nei giorni feriali, non potranno più muoversi. Dal 2015 le misure saranno estese ad altri 360 Comuni, mentre dal 2016 si introdurrà il blocco anche dei diesel Euro 3, che in Lombardia corrispondono a circa 500 mila veicoli. Misure troppo drastiche però secondo l’assessore all’ambiente, Cristina Stancari: “Dal prossimo anno i divieti regionali si estenderanno in diversi Comuni dove non c’è sufficiente copertura. Serve un piano. Intanto il protocollo resta in piedi: sarà un tema della futura città metropolitana”.
Da Palazzo Marino, ora si studiano misure idonee per rientrare nei limiti europei, cercando in ogni caso di non scatenare del malcontento generale. Ad ogni modo, il punto centrale rimane sempre la tutela della salute dei cittadini.