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Milano, allarme nutrie al Parco delle Cave. La Provincia: “Vietato sparare”

Gli abitanti di Baggio, quartiere a sud ovest di Milano, lamentano l’eccessiva presenza dei roditori, che con le loro tane indeboliscono gli argini di rogge e canali. La Provincia ha installato delle trappole e raccomanda: “Non date da mangiare agli animali”.
A cura di Francesco Loiacono
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Sempre più numerose, in apparenza pacifiche ma potenzialmente molto dannose: sono le nutrie, mammiferi roditori a metà tra un ratto e un castoro, che da anni ormai sono una presenza fissa a Milano. Si intravedono nelle acque dei Navigli e, quando questi vengono prosciugati come in questi mesi, si spostano nei tanti laghi e bacini dei parchi cittadini. Come al Parco delle Cave, nel quartiere di Baggio, dove la loro presenza sempre più numerosa è stata segnalata da diversi cittadini e ha fatto scattare un vero e proprio allarme. Esagerato? Non proprio. Le nutrie, infatti, sono animali alloctoni, vale a dire che non appartengono al nostro ecosistema. Sono state importate in maniera massiccia dal Sud America, precisamente dalla Patagonia, dai produttori di pellicce, attirati dalla loro elevata capacità riproduttiva e dalla qualità delle loro pelli. Come spesso accade, però, la quantità di animali introdotti nel nostro Paese si è rivelata eccessiva. Risultato: molti animali sono stati liberati e hanno iniziato a proliferare tra i campi coltivati, le rogge e i canali, un ambiente molto simile a quello di provenienza. Unito all’elevato tasso di riproduzione degli animali, questo ha portato a una vera e propria emergenza ambientale. Ancora contenuta a Milano, ma oramai conclamata in altre zone della regione, come ad esempio a Cremona, dove l’anno scorso l’ex presidente della Provincia ha deciso di fornire gratis munizioni a tutti i cacciatori che si fossero impegnati nell’uccisione degli animali. La loro colpa? L’erosione costante degli argini dei canali e dei fiumi per scavare le proprie tane, che causano smottamenti e distruggono le coltivazioni.

Adesso, per contrastare il fenomeno in aumento al Parco delle Cave, la Provincia di Milano ha predisposto delle trappole e invitato tutta la popolazione a non dar da mangiare agli animali. Probabile però che i dispositivi per catturare le nutrie non servano, considerando che ogni roditore può arrivare a pesare anche 15 chilogrammi. Una soluzione alternativa ai fucili, per i quali la Provincia ha vietato l’uso all’interno del parco, pare però esserci: la suggeriscono alcune associazioni ambientaliste, tra cui l’associazione Animalisti onlus. “Esistono metodi contraccettivi per fermare la riproduzione”, ha spiegato il presidente Alessandro Mosso. Qualcuno ipotizza che possano essere somministrati anche attraverso il cibo. In ogni caso, qualunque sia la soluzione adottata, sembra comunque che il destino per le nutrie lombarde sia segnato.

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