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Migranti, un gommone con cento persone è alla deriva nel Mediterraneo: “Servono soccorsi subito”

Un gommone che trasporta cento persone migranti si trova alla deriva al largo delle coste della Libia e necessita di soccorso. Lo ha segnalato la Ong Alarm Phone. Nell’ultima settimana 900 persone sono state riportate in Libia dopo aver tentato la traversata. Questa notte altre 252 persone sono sbarcate a Lampedusa, 78 a Roccella Jonica, in Calabria.
A cura di Luca Pons
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Immagini di repertorio
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Cento persone, partite dalla Libia su un gommone, si trovano ora alla deriva nel Mediterraneo. A lanciare la segnalazione è stata la Ong Alarm Phone, che ha detto di aver ricevuto una richiesta di aiuto: "Ci riferiscono che la barca è alla deriva vicino alla costa nelle acque territoriali libiche e che alcune persone sono andate in mare!", ha comunicato la Ong. "I soccorsi devono essere lanciati immediatamente".

Trattandosi di un'imbarcazione ancora vicina alle coste libiche, è possibile che le persone a bordo – se saranno soccorse – verranno poi sostanzialmente respinte nel Paese nordafricano, dove poi si troveranno a tentare nuovamente il viaggio. Questo è quanto spesso avviene, secondo i racconti di chi sopravvive alla traversata. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni ha comunicato che solo la scorsa settimana 900 persone migranti – anche 39 donne e 14 bambini – sono state riportate in Libia dopo essere state intercettatiedalle autorità libiche. Si parla di 6.684 persone dall'inizio dell'anno.

Il nuovo accordo con la Libia e la reazione delle Ong

Stando ai racconti di chi sopravvive alla traversata, i respinti in Libia tendono poi a restare nel Paese – spesso in campi di detenzione dove subiscono torture, estorsioni e violenze anche sessuali – fino a quando non possono tentare nuovamente il viaggio. Nonostante questo, il governo italiano ieri ha firmato un nuovo accordo con la Libia, impegnandosi a una collaborazione più forte sul tema della sicurezza. Questo ha scatenato anche la protesta delle Ong del settore, che in Parlamento hanno chiesto all'Italia di cancellare il memorandum d'intesa con cui da anni finanzia la cosiddetta Guardia costiera libica.

Ong che, in Italia, continuano a essere messe sotto pressione dal governo Meloni. Pochi giorni fa, due navi sono state messe in fermo amministrativo per aver violato il decreto Ong. Anche l'Agenzia europea per i diritti fondamentali (Fra) ha notato nel suo rapporto del 2023 che "la pressione sulle organizzazioni della società civile da parte delle autorità statali e altri attori che difendono i diritti dei migranti e dei rifugiati alle frontiere è in aumento", nell'Ue e in particolare in Italia. Qui, ha scritto l'Agenzia, "i provvedimenti hanno continuato a prendere di mira le organizzazioni della società civile impegnate nella ricerca e nel soccorso, sebbene abbiano portato solo il 16% circa dei nuovi arrivi nei porti italiani". Una linea che accomuna l'Italia a Paesi come l'Ungheria e la Grecia.

Nella notte nuovi sbarchi a Lampedusa e a Roccella Jonica

Intanto, continuano gli sbarchi in Italia. Nelle ultime ore a Lampedusa è arrivato un gruppo di 252 persone migranti che si trovavano a bordo di un motopesca. L'imbarcazione è stata soccorsa e poi scortata in porto dalla Guardia costiera. Ieri sera si trovava in acque Sar di Malta, aveva segnalato la Ong Alarm Phone, ma poi se ne erano perse le tracce. A Porto Empedocle, paese siciliano collegato a Lampedusa da un traghetto di linea, sono state trasportati otto cadaveri di persone morte in recenti naufragi. Saranno seppellite in provincia di Agrigento, nei Comuni i cui sindaci hanno dato la disponibilità: Alessandria della Rocca, Canicattì, Santo Stefano Quisquina e Siculiana.

In Calabria, invece, 78 persone sono state soccorse da una motovedetta della Guardia costiera e poi portate a Roccella Jonica. Avevano effettuato la traversata su una barca a vela lunga circa 15 metri, che si era poi incagliata nel tentativo di raggiungere la spiaggia nel Comune di Brancaleone. Si tratta di 39 uomini, 13 donne (di cui due incinte) e 26 minori (due neonati), di nazionalità afghana, pakistana e iraniana. Dall'inizio dell'anno sono quasi 3mila le persone arrivate a Roccella Jonica, circa 250 da lunedì scorso.

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