Migranti, trovati otto bambini morti dopo il naufragio nel Mar Ionio: venti vittime accertate finora
La Guardia costiera ha recuperato quattordici cadaveri al largo della costa calabrese. Si tratta di quattro donne, due uomini e otto bambini: quattro maschi e quattro femmine. Sono tutti vittime del naufragio avvenuto lunedì scorso, il 17 giugno, a circa 120 miglia dalla costa della Calabria. Secondo quanto raccontato dai superstiti, i dispersi sarebbero stati 66, di cui 26 bambini. Se la cifra fosse confermata si tratterebbe di uno dei naufragi con il maggior numero di vittime, tra i molti registrati negli ultimi anni: nella strage di Cutro le vittime furono 94. Finora sono stati recuperati venti corpi in tutto. Dall'inizio dell'anno, le persone migranti morte nel Mediterraneo sono già più di ottocento.
I militari della Guardia costiera hanno fatto sapere che le ricerche nel mar Ionio "proseguono senza sosta". I corpi trovati oggi sono stati recuperati dalla nave Dattilo, a circa cento miglia dalla costa calabrese. I cadaveri sono stati trasferiti su una motovedetta, che si è diretta a Roccella Jonica, dove dovrebbe arrivare in serata. Al momento, nelle operazioni di ricerca sono coinvolti anche assetti aerei di Frontex, nelle prossime ore dovrebbero unirsi anche la nave Diciotti e la nave Corsi, mentre la Croce rossa italiana e la Protezione civile stanno aiutando con il coordinamento.
Tra i sopravvissuti c'è anche Laryn, una bambina di dieci anni che è stata ricoverata in ospedale a Locri dopo il naufragio. A quanto risulta, nel naufragio la bambina avrebbe perso entrambi i genitori e due fratelli più piccoli. Nessuno di questi era tra i corpi recuperati finora. Oggi una zia, che si trovava in Svezia insieme al marito, ha raggiunto Laryn e ha passato del tempo con lei in ospedale. Sono una decina i parenti delle vittime che hanno raggiunto Roccella Jonica in questi giorni.
All'hotspot di Lampedusa 132 arrivi in un giorno
Oggi, intanto, 132 persone migranti sono sbarcate a Lampedusa, incluse 47 che erano state soccorse da Nadir, l'imbarcazione della Ong Resqship: "Quando siamo arrivati l'acqua entrava già nella barca, a bordo c'erano anche tre bimbi di età compresa tra i 2 e gli 8 anni", hanno raccontato i rappresentanti dell'ong. Attualmente nell'hotspot di contrada Imbriacola sull'isola ci sono 184 persone, e domani 132 saranno trasferite tramite il traghetto diretto a Porto Empedocle, come stabilito dalla prefettura di Agrigento.
Nel pomeriggio di oggi la nave Humanity 1 ha soccorso 75 persone che si trovavano su un'imbarcazione di legno a rischio di imbarcare acqua e affondare. Tra di loro c'erano anche molte donne e minori. Erano partiti ieri dalla Libia. L'equipaggio della nave, diretto a Ortona, oggi ha cercato anche di soccorrere un'altra imbarcazione che era stata indicata da un aereo dell'agenzia europea Frontex. Tuttavia, come ha spiegato la Ong, "prima che Humanity 1 potesse raggiungere la barca l'aereo da ricognizione civile Seabird ha riferito che le persone a bordo erano state intercettate dalla cosiddetta Guardia costiera libica". I militari libici sono intervenuti e le persone migranti sono state "costrette a tornare in Libia in violazione del diritto internazionale. Ancora una volta, le informazioni fornite da Frontex hanno portato ad un ritiro illegale verso la Libia", ha concluso amaramente la Ong.