Migranti, si ribalta barcone al largo di Lampedusa: 9 dispersi e 7 morti, tutte donne
È di sette migranti morti, tutte donne, e 9 dispersi il bilancio del naufragio di un barcone avvenuto all'alba di oggi, mercoledì 30 giugno, a circa 5 miglia da Lampedusa, tra l'isola e Lampione. L'imbarcazione sulla quale viaggiavano si è all'improvviso ribaltata e molti sono finiti in mare. I soccorritori hanno recuperato 46 superstiti, ma per altri sette non c'è stato nulla da fare. Sia i sopravvissuti che le salme, delle quali di una donna in avanzato stato di gravidanza, sono già state portate a molo Favarolo. Lo conferma la procura di Agrigento, diretta da Luigi Patronaggio, che coordina un'inchiesta aperta contro ignoti per naufragio. Secondo i 46 superstiti – 29 uomini e 17 donne, tutti di provenienza subsahariana – tra i dispersi ci sarebbero dei bambini. Sul natante, dunque, partito da Sfax, in Tunisia, ci sarebbe state 62 persone. Due naufraghe sono state trasferite in elisoccorso in un ospedale di Palermo, una per un edema polmonare ed è stata intubata; l'altra, in stato di gravidanza, rischia di perdere il piccolo.
"Un'ennesima tragedia nel Mediterraneo straziante, cos'altro deve accadere per far capire all'Italia e all'Europa che così non si può andare avanti", ha detto Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, chiedendo un incontro al presidente Mario Draghi: "Bisogna affrontare l'intero fenomeno dei flussi migratori con un approccio differente… E bisogna farlo subito perché mentre la politica continua a discutere, la gente muore in mare", ha aggiunto.
Già ieri 60 migranti erano stati recuperati dalla guardia costiera italiana su un barcone arrivato al largo dell'isola di Lampedusa. L'ultimo è stato quello di un barchino con 18 persone a bordo, tra cui 5 donne. Anche per loro, dopo un primo triage sanitario al molo Favaloro, è stato disposto il trasferimento nell'hotspot di contrada Imbriacola, dove prima di loro sono stati condotti rispettivamente 12, 65 e 41 migranti, tra cui 36 donne e 11 minori, di cui tre non accompagnati. Nel centro di prima accoglienza sono state avviate le procedure di identificazione di tutti i nuovi arrivati che vengono anche sottoposti a tampone rapido anti-Covid da parte dei sanitari. Passaggi indispensabili coordinati dalla Polizia di Stato per poter pianificare eventuali trasferimenti o verso la terraferma o sulle navi quarantena. In poche ore sulla più grande delle Pelagie sono 136 i migranti approdati. Altri sbarchi sono continuati nella notte: sono stati 256 i migranti approdati sull'isola, a partire dalle 3,30, con quattro diversi barconi. Tre di questi sono stati soccorsi al largo, la quarta – con 6 tunisini a bordo – è invece riuscita ad arrivare, alle 7 circa, direttamente in porto.