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Migranti, riprendono gli sbarchi a Lampedusa: 46 naufraghi bloccati sugli scogli con un cadavere

Sugli scogli di Lampedusa sono state recuperate 46 persone migranti, insieme al cadavere di un uomo. Gli arrivi hanno ripreso ad aumentare, anche se i numeri sono molto più bassi dello scorso anno. Sul caso del 17enne morto lasciato a bordo della Sea Watch 5, invece, è arrivata la risposta della Guardia costiera.
A cura di Luca Pons
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Credit: Maria Giulia Trombini / Sea-Watch.org
Credit: Maria Giulia Trombini / Sea-Watch.org
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Dopo un naufragio, quarantasei persone migranti sono rimaste bloccate sugli scogli di Ponente a Lampedusa. Qui la Guardia costiera li ha recuperati oggi, insieme al cadavere di un uomo. Da quanto risulta, il gruppo era partito mercoledì sera da Zuwara, nella zona ovest della costa della Libia. Tutti i passeggeri – in prevalenza pakistani ed egiziani – avevano pagato tra i 4mila e i 6mila euro per potersi imbarcare e tentare la traversata del Mediterraneo. Avevano viaggiato a bordo di un'imbarcazione di legno lunga appena dieci metri, poi è avvenuto lo schianto sugli scogli da cui sono stati trasportati a Lampedusa.

Non è ancora stato possibile identificare la vittima, che è stata trasferita nella camera mortuaria del cimitero di cala Pisana a Lampedusa. Qui un'ispezione stabilirà la causa della morte. I superstiti, invece, riceveranno un triage sanitario e poi saranno trasferiti all'hotspot di contrada Imbriacola. Al momento nella struttura di prima accoglienza ci sono solo quindici persone, dopo che stamattina la prefettura di Agrigento ha stabilito il trasferimento di 120 ospiti, in accordo con il ministero dell'Interno. Si trattava di persone arrivate tutte nella notte di oggi: 135 persone in quattro sbarchi.

Aumenta il ritmo degli arrivi a Lampedusa, in linea con il 2022

Altre settantotto persone, tra cui due donne, sono arrivate a Lampedusa sulla barca da cui erano partite. Era un natante di sette metri, che è stato soccorso dalla motovedetta Cp302 della Guardia costiera. Anche loro, dopo i controlli medici, saranno trasferiti all'hotspot. Dall'inizio del 2024 gli arrivi sono circa 5mila, come attestato dal ministero dell'Interno, ma negli ultimi giorni il ritmo ha ripreso ad aumentare, anche perché il meteo ha permesso più partenze. Il numero è comunque in linea con quello del 2022, e ben sotto il dato altissimo dello scorso anno, quando a inizio marzo c'erano già circa 15mila arrivi.

Caso Sea Watch 5, la Guardia costiera risponde alla polemica: "Era più vicina alla Tunisia"

Nel frattempo, continua la polemica sul caso del 17enne morto lasciato a bordo della nave Ong Sea Watch 5. La Guardia costiera italiana, intervenuta per un'evacuazione medica di emergenza, ha rifiutato di caricare a bordo anche il cadavere del ragazzo, costringendo la nave a tenerlo nonostante non avesse una cella frigo delle dimensioni adatte. Il viaggio avrebbe dovuto durare per diversi giorni, dato che era stato assegnato il porto di Ravenna, e solo nella tarda serata di ieri il Viminale ha cambiato idea e ha diretto l'imbarcazione verso Pozzallo, permettendo lo sbarco già in nottata.

Il caso ha portato anche a un'interrogazione parlamentare del Pd. Da parte sua, la Guardia costiera (che fa riferimento al ministero dei Trasporti) ha risposto con un comunicato stampa. Qui non si cita il cadavere, ma si sottolinea che la Sea Watch 5 si trovava più vicina alle coste della Libia e della Tunisia che a quelle italiane.

Si riporta che anche il Centro di coordinamento della Germania (il Paese di bandiera della nave) le avrebbe detto di dirigersi verso la Tunisia. Nonostante questo la Sea Watch 5 si è diretta verso l'Italia, e la Guardia costiera italiana l'ha intercettata quando era ancora nell'area Sar di Malta. Come detto, nel comunicato i militari non spiegano perché si sia scelto di lasciare il corpo del 17enne a bordo della nave invece di trasportarlo a terra.

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