Migranti, nuovo naufragio al largo della Libia: 15 vittime, sono quasi 500 da inizio anno
Una nuova tragedia nel Mediterraneo, un nuovo naufragio e nuove vittime. Anche questa volta, però, si poteva evitare. L'Unhcr – pubblicando un tweet con l'account libico dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – ha annunciato la morte di quindici persone: "Una tragica perdita di vite – si legge nel tweet – Sono stati recuperati i corpi di 15 persone mentre 2 barche sono arrivate questa sera alla base navale di Tripoli". Poi viene spiegato che "ai 177 sopravvissuti sono stati forniti aiuti", anche perché "alcuni di loro avevano bisogno di assistenza medica urgente". Secondo quanto scrive ancora l'Unhcr, i migranti erano partiti la notte prima da Zwara e Alkhoms per raggiungere l'Europa.
Le 15 vittime delle ultime ore si vanno ad aggiungere ad altre centinaia di persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo. Il bollettino più recente sulla rotta mediterranea centrale (Libia-Italia), pubblicato ieri dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni, quest'anno sono stati contati 474 morti e 689 dispersi. Il dato è ancora più terrificante se messo a confronto con quello dello scorso anno, pur condizionato fortemente dalla fase iniziale della pandemia di Covid: nel 2020 sono state 381 le vittime e 597 le persone scomparse. I migranti riportati in Libia, invece, sono più del doppio: 26.314 da inizio anno, nel 2020 erano stati 11.891.
Anche questa tragedia, però, si poteva evitare. La richiesta di un intervento era stata effettuata per tempo da Alarm Phone, che lancia il primo allarme 24 ore fa. Su Twitter l'ong, che funge da centralino di soccorso nel Mediterraneo, spiega di aver allertato subito la cosiddetta Guardia costiera libica, ma che i soccorsi sono stati molto lenti: "Siamo stati informati che la barca si è rovesciata e che la cd. guardia costiera libica non è stata in grado di soccorrere tutte le persone in pericolo – si legge in uno degli ultimi tweet – Temiamo una tragedia e chiediamo chiarimenti. Perché è stata ritardata l'operazione di salvataggio?".