Migranti, naufragio nel Mediterraneo: “80 persone morte annegate”
Una nuova tragedia della disperazione sarebbe avvenuta nelle scorse ore nelle acque del Mediterraneo durante l'ennesimo naufragio di un barcone carico di migranti partiti dalla Libia e diretti in Italia. Lo hanno riferito i superstiti, una quarantina di persone scampate al dramma e recuperate dai soccorritori che pattugliano l'area del Canale di Sicilia. I superstiti, accolti a bordo del pattugliatore d' Altura Fiorillo della Guardia Costiera che ha portato domenica a Pozzallo, nel Ragusano, 407 migranti salvati in diverse operazioni effettuate nelle scorse ore, hanno raccontato di almeno 80 persone morte annegate.
Secondo la loro ricostruzione dell'accaduto, l'imbarcazione su cui viaggiavano, un gommone sovraccarico di migranti, era partito dalle coste libiche in direzione dell'Italia ma ad un certo punto avrebbe iniziato a imbarcare acqua. Tutti gli oltre 120 migranti a bordo sarebbero finiti in mare. Per chi non sapeva nuotare o stare a galla non vi è stato scampo e sono morti annegati. Gli altri hanno dovuto attendere ore in mare appesi ai resti del gommone fino all'arrivo dei soccorritori che li hanno tratti in salvo. Dopo aver raccolto le testimonianze dei superstiti, la Procura di Ragusa ha deciso di aprire un'indagine sul caso.
Intanto in queste ore le partenze dall'Africa si stanno intensificando, nonostante le tragedia continue. Lo ha rivelato l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati secondo il quale solo nelle ultime 24 ore nei porti siciliani e calabresi sono arrivati 2.120 migranti, ma se ne aspettano molti di più perché i salvataggi in questo fine settimana hanno coinvolto oltre seimila persone. Cifre dovute soprattutto al bel tempo e che dimostrano, secondo l'Unhcr, come il salvataggio in mare "ora sia più cruciale che mai per salvare le persone lungo questa rotta pericolosa".