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Migranti minori, i tutori volontari che esistono ma non vengono nominati: “Siamo indispensabili”

La figura del “tutore volontario” è prevista dalla legge Zampa. Eppure chi decide di diventarlo spesso rimane inattivo, mai nominato, per anni. Privando così i minori stranieri non accompagnati di una possibilità di integrazione.
A cura di Luisa Santangelo
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Nell'ultimo rapporto semestrale del Ministero delle Politiche sociali sui minori stranieri non accompagnati, di "tutori volontari" si parla una volta sola. In una pagina di approfondimento a cura dell'Unicef. È l'ong a parlare della necessità della "nomina tempestiva" di "figure di riferimento che possono supportare nei passaggi legali, nel reinserimento scolastico e nei percorsi di inclusione sociale". Eppure, spesso, le nomine vanno a rilento. E il risultato è che il numero di tutori volontari si riduce, mentre molte delle persone formate per esserlo restano in attesa di una nomina che non arriva.

I numeri dei minori stranieri non accompagnati

"Quello che riguarda i tutori volontari è un problema su più livelli", spiega Rita Gentile, presidente dell'associazione AccoglieRete, che lavora a Siracusa dal 2013 proprio nell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Secondo i dati del Ministero, aggiornati al 30 giugno 2023, "risultano presenti in Italia 20.926 minori stranieri non accompagnati", dei quali 4.621, pari al 22,1% del totale, sono accolti in Sicilia. Segue la Lombardia, con numeri quasi dimezzati rispetto a quelli dell'Isola. "Al momento, a Siracusa abbiamo 16 tutori volontari iscritti nel registro del Tribunale per i Minorenni. Di questi, solo quattro sono stati nominati tutori di minori", continua Gentile.

E i numeri non migliorano se si guarda a città più grandi. Nella vicina Catania i tutori volontari sono circa 240, di cui neanche la metà ha ricevuto una nomina. Secondo quanto appreso da Fanpage.it, inoltre, dei 75 tutori volontari siciliani che hanno concluso il corso di formazione del 2023, promosso dal Garante per l'infanzia e l'adolescenza, a nessuno sarebbe ancora stato affidato alcun minore. Eppure, soprattutto mentre in tutt'Europa si parla di Lampedusa, i minorenni migranti a cui affidare una tutela volontaria di certo non mancano.

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Il ruolo dei tutori volontari

"Il nostro ruolo – prosegue Rita Gentile – è di accompagnare i ragazzi e le ragazze nel loro percorso all'interno delle comunità. Ci occupiamo di aiutarli nel disbrigo delle pratiche legali, ma anche e soprattutto di aiutarli a costruire una rete sociale, di passioni, interessi, di reale integrazione". Come previsto dalla legge Zampa, la stessa che il governo Meloni dichiara di volere rivedere in maniera più restrittiva, i tutori volontari sono comuni cittadini che, senza alcun compenso, accettano di farsi carico della responsabilità dei minori. Anche seguendo in prima persona l'iter burocratico per l'ottenimento dei permessi di soggiorno. "A volte arrivano ragazzi che hanno 17 anni, quanto è importante che ottengano la carta di soggiorno rapidamente? Altrimenti perdono accesso a diritti che pure avrebbero".

Secondo l'associazione nazionale Tutori in rete, costituita a giugno 2023 con l'obiettivo di riunire le associazioni e i tutori volontari del Paese, "sono ancora troppo pochi i Msna per i quali avviene la nomina tempestiva di un tutore volontario. Non solo a causa dell'esiguo numero di tutori volontari formati rispetto al numero di Msna presenti, ma anche per effetto di procedure di nomina in certi casi ancora poco efficienti". E che prediligono, per esempio, la nomina di avvocati quali tutori dei minori. Un fatto che rischia di sovraccaricare i legali che si rendono disponibili e, allo stesso tempo, rischia altresì di privare i giovani e le giovani di un rapporto umano che si rivela indispensabile.

Le storie di tutori e tutrici

"Sono diventato un tutore volontario nel 2013 – racconta a Fanpage.it Giuseppe Pisano, 60 anni – Era un momento in cui a Siracusa c'erano sbarchi di continuo, c'erano tantissimi minori e ho sentito l'esigenza di fare qualcosa". All'inizio gli sono stati affidati tre ragazzi guineani, che si sono spostati rapidamente dalla Sicilia verso il Nord Italia e, infine, verso l'estero. Per anni nessun'altra nomina, fino al 2018, quando gli è stato assegnato un bambino di dieci anni proveniente dalla Nigeria e ospitato in una comunità di Palazzolo Acreide. "Ora ha 15 anni, ha cominciato le superiori, è un ragazzo straordinario – dice Pisano – È diventato campione regionale della sua specialità di atletica leggera. E adesso ha ottenuto l'affidamento in una famiglia".

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Un desiderio che lo stesso ragazzo aveva espresso più volte e che si è concretizzato a luglio 2023. Dopo che la famiglia affidataria, che lo aveva conosciuto sul campo di atletica, ha terminato le pratiche. "Lui è pieno di risorse – conclude Pisano – Io faccio la mia parte, come posso. Ma essere il suo tutore è una cosa che mi dà tanto".

Allo stesso modo, dà tanto a Maria Di Maggio, 42 anni, tutrice volontaria dal 2017. "Significa prendersi delle responsabilità, accettare di essere amica e punto di riferimento. Quando questi ragazzi arrivano hanno solo la comunità, noi tutori diventiamo un po' la loro famiglia, si crea un rapporto di fiducia". Mentre parliamo, Di Maggio riceve via email la foto del passaporto appena ottenuto da uno dei suoi ragazzi, ormai maggiorenne. "Ne ho seguiti cinque in tutto, quelli che sono diventati maggiorenni li sento ancora". Adesso è la tutrice di un ragazzo che a febbraio compirà 18 anni e viene dalla Guinea, e di un 15enne pakistano arrivato in Italia sei mesi fa.

"Le difficoltà ci sono. I tutori volontari sono pochi, si sa poco di questa figura e, se non si viene nominati mai, si riducono anche le occasioni per cui sia il passaparola a reclutare nuove persone – continua la donna – In più capita che il tribunale ti affidi giovani anche geograficamente lontani dal luogo in cui tu vivi, cosa che aumenta le difficoltà di costruzione del rapporto e di inserimento. Ma la legge Zampa dà una possibilità bellissima, anche se ancora non funziona bene. Come si può restringerla più di così?".

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