Migranti, Lamorgese annuncia la linea dura sugli sbarchi: “Più rimpatri, nessuno sarà regolarizzato”
Il governo organizzerà più rimpatri di migranti sbarcati e intensificherà i controlli. La ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha annunciato una stretta sull'immigrazione in un'intervista con il Corriere della Sera, difendo le decisioni prese dei "passi obbligati" per gestire l'impatto, anche rispetto al rischio contagi, di un flusso straordinario di sbarchi autonomi di migranti economici, soprattutto tunisini.
Lamorgese: Nessuna possibilità di regolarizzazione dei migranti economici
"Garantiremo la tutela della salute pubblica delle nostre comunità locali, ma i migranti economici sappiano che non c'è alcuna possibilità di regolarizzazione per chi è giunto in Italia dopo l'8 marzo 2020″ spiega. Il governo "non può permettersi di abbassare la guardia perché i dati epidemiologici, non solo quelli relativi agli stranieri, ci dicono che dovremo usare molta cautela nei prossimi mesi", ha aggiunto.
Test e tampone per tutte le persone che sbarcano, poi quarantena
Rispondendo ai timori sul possibile sbarco di persone positive al coronavirus, l'ex prefetto di Milano ha sottolineato che tutti i migranti che arrivano sulle nostre coste "sono sottoposti al test sierologico e poi al tampone. La quarantena è obbligatoria per tutti, ma prima di trovare posti dedicati il Viminale deve affrontare mille ‘no' che arrivano da comuni e Regioni". Quasi pronta la nave da mille posti destinata all'isolamento "la procedura di noleggio si è finalmente conclusa e dovrebbe essere operativa già domenica notte". Ora, con una nuova gara, "stiamo lavorando per una seconda nave da posizionare davanti alle coste calabresi".
Incremento di rimpatri verso la Tunisia
Con Tunisi, ha aggiunto Lamorgese, "abbiamo concordato per agosto un incremento di rimpatri sui voli bisettimanali già riattivati lo scorso 16 luglio dopo lo stop imposto dal lockdown". Sui decreti sicurezza, "l'intesa è stata raggiunta. Ora inizia la fase del confronto con gli enti territoriali per valutare insieme i profili del nuovo sistema di accoglienza".