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Migranti, la nave Ong Humanity 1 salva 291 persone: dovrà sbarcare a Bari, a oltre mille chilometri

Questa mattina la nave Ong Humanity 1 è intervenuta per trarre in salvo 291 persone migranti da tre gommoni in condizioni pericolose nel Mediterraneo centrale. Le autorità italiane le hanno assegnato il porto di Bari, a oltre 1.100 chilometri di distanza: sono quattro giorni di navigazione.
A cura di Luca Pons
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Questa mattina la nave Humanity 1, della ong Sos Humanity, ha salvato 291 persone migranti che si trovavano in pericolo nel Mediterraneo centrale. Si è trattato di tre distinte operazioni, tutte e tre riguardanti imbarcazioni in situazioni di forte pericolo, che senza un intervento immediato avrebbero potuto causare nuovi naufragi come quello avvenuto al largo della Calabria, dal quale sono stati recuperati 31 corpi (meno della metà del totale, secondo il racconto dei superstiti), di cui otto bambini. Le autorità italiane hanno assegnato alla Humanity 1 il porto di Bari, per sbarcare. Si tratta di una destinazione a oltre 1.100 chilometri di distanza dal luogo dell'ultimo soccorso.

Secondo quanto riportato dalla Ong, la prima operazione ha portato a soccorrere 111 persone: si trovavano a bordo di un gommone sovraffollato, e nessuno aveva addosso un giubbotto di salvataggio né altre attrezzature di sicurezza. Dopodiché, mentre questo intervento non era ancora concluso, l'aereo civile Seabird ha segnalato che un secondo gommone si trovava nelle vicinanze. Anche qui, 102 due persone si trovavano su un'imbarcazione in condizioni pericolose.

L'ultimo intervento è arrivato poco dopo, su un terzo gommone che stava imbarcando acqua. Così, sono arrivati gli ultimi 78 sopravvissuti. Nel complesso come detto si parla di 291 persone, tra cui oltre cento minori, inclusi anche bambini e neonati. Non solo: ci sono più di 40 donne, e alcune di loro sono incinte.

La ong Sos Humanity ha raccontato sui social che durante le operazioni di soccorso si è presentato un motoscafo libico, che "era sul posto ma è rimasto distante". In passato c'è stato più di un caso in cui le motovedette della Libia hanno respinto i migranti in mare, anche ricorrendo alla violenza. Nei casi in cui ci sono stati tensioni con le ong, poi, spesso anche le autorità italiane hanno dato ragione a quelle libiche sul piano legale, sanzionando le navi che effettuavano operazioni di soccorso. In questa occasione, tutte le autorità competenti "sono state informate in tutti i passaggio delle operazioni di soccorso", ha specificato la ong.

Le autorità italiane hanno ritenuto che il miglior porto per far sbarcare la Humanity 1 fosse quello di Bari, che però si trova a oltre 1.100 chilometri di distanza dal punto in cui l'ultimo salvataggio è stato effettuato e segnalato. Ora, quindi, centinaia di persone dovranno sottoporsi a giorni di navigazione: "Ci vorrà un viaggio di quattro giorni, e questo aggiunge rischi e difficoltà per i sopravvissuti".

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