Migranti, la nave Ocean Viking soccorre un gommone in difficoltà, salvate 94 persone
La Ocean Viking, la nave di Medici senza frontiere e Sos Mediterranée, in mattinata ha soccorso un gommone in difficoltà salvando 94 persone. Nelle ultime due settimane il cattivo tempo e il mare mosso avevano fatto diminuire le partenze dalla Libia, che ora invece, sembrano riprendere. Tra le persone prese in salvo si contano 11 donne ( di cui 4 in gravidanza) e 38 minori, alcuni dei quali molto piccoli.
L'imbarcazione in difficoltà sarebbe partita ieri sera dalla Libia, quando improvvisamente il gommone avrebbe iniziato a perdere aria. I migranti hanno prontamente dato l'allarme contattando Allarm Phone che a sua volta ha contattato la nave Ocean Viking. Allarm Phone ha poi espresso soddisfazione per l'esito positivo del salvataggio scrivendo: "Verso le 4.30 siamo stati contattati da un gommone in pericolo. Abbiamo avvertito le autorità e #OceanViking. Siamo felici che la Ocean Viking li abbia trovati e soccorsi stamattina!".
Il gommone recuperato si trovava in zona Sar libica a 42 miglia da Zawija, una zona dove, secondo recenti inchieste, la guardia costiera sarebbe controllata da Bija, il presunto trafficante di uomini. Nonostante nei confronti dell'uomo pesi un mandato di cattura della magistratura libica, non si hanno ancora notizie di un suo arresto. Al momento nella stessa zona Sar libica ci sono altre due navi umanitarie.
L'ultimo caso Ocean Viking
La nave lo scorso 18 ottobre aveva salvato 104 migranti provenienti dalla Libia, ma era rimasta più di dieci giorni in mare in attesa che le fosse assegnato un porto sicuro. In questo caso la nave aveva chiesto una risoluzione europea denunciando l'inefficienza dei provvedimenti presi fino ad allora: "La situazione in cui si trova la Ocean Viking dimostra quanto sia fragile l’annunciato progetto pilota europeo sugli sbarchi. Tutto questo è durato fin troppo. Tornare all’approccio ad hoc, nave per nave, che ha caratterizzato gli ultimi 16 mesi sarebbe un grave passo indietro. Queste inutili attese e stand-off in mare potranno finire solo se una più ampia coalizione di paesi europei converrà per supportare i paesi di sbarco senza ulteriori ritardi", aveva scritto l'ONG.