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Migranti, in tre giorni più di 3mila persone soccorse e decine di morti nel Mediterraneo

Da venerdì a lunedì sono state salvate circa 2mila persone migranti che tentavano la traversata del Mediterraneo, mentre più di 1.200 persone sono ancora coinvolte in due operazioni di soccorso. Ci sono stati anche due naufragi, uno al largo della Tunisia e uno in acque Sar di Malta.
A cura di Luca Pons
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Negli ultimi giorni, la Guardia costiera italiana ha soccorso circa 2mila persone migranti nel Mediterraneo. Operando sia al largo di Lampedusa, sia nel mar Ionio, le operazioni di soccorso si sono protratte in alcuni casi per diverse ore. A supporto, si sono attivati anche mezzi aerei della Guardia costiera e dell'agenzia europea Frontex. Al numero di persone già arrivate in Italia si aggiungono poi i 1.200 migranti che si trovano a bordo di due imbarcazioni: per loro, l'intervento è ancora in corso da ieri.

Due salvataggi ancora in corso per 1.200 migranti

Nel primo caso si tratta di un peschereccio che trasporta circa 800 persone, che è stato trovato quando si trovava in acque Sar italiane, a più di 120 miglia a Sud-est di Siracusa. Le operazioni sono particolarmente complesse a causa del grande numero di migranti a bordo, che causa un sovraccarico dell'imbarcazione. La nave Peluso della Guardia costiera sta coordinando i soccorsi in queste ore, assistita da tre motovedette della Guardia costiera e un mercantile che si trovava nella zona.

Il secondo caso, invece, è quello dell'imbarcazione che trasporta circa 400 persone segnalata già da alcuni giorni. La Ong Alarm Phone aveva ricevuto una chiamata dall'imbarcazione già nella notte tra sabato e domenica, e ha immediatamente avvisato le autorità. Inizialmente la barca si trovava in acque Sar maltesi, e secondo quanto è possibile ricostruire la Guardia costiera di Malta ha chiesto a una nave mercantile presente in zona di fornirle del carburante.

Continuando la navigazione in condizioni proibitive – acqua che entrava a bordo, onde alte, forte vento e diverse persone con necessità di un soccorso medico – i 400 migranti a bordo sono riusciti ad arrivare nell'area Sar condivisa da Malta e Italia. Ieri pomeriggio, così, la nave Diciotti della Guardia costiera italiana è partita per il soccorso. Da ore, adesso, l'imbarcazione viene scortata dalla Guardia costiera e da almeno un mercantile. Procede molto lentamente a causa della scarsità di benzina, ha comunicato Alarm Phone. Attualmente, si trova a circa 170 miglia a Sud-est di Capo Passero, al largo della Calabria.

Naufragio in acque Sar maltesi, la procura di Agrigento apre un'inchiesta

Per quanto riguarda il bilancio dei morti, sarebbero almeno 38 le vittime degli ultimi giorni, coinvolte in due naufragi che hanno visto anche 18 dispersi. Va considerato anche che, nella situazione di una barca affondata da diversi giorni, in molti casi parlare di dispersi è come parlare di vittime i cui corpi non sono stati recuperati. Dei due naufragi, uno è avvenuto al largo delle coste della Tunisia. A segnalarlo per primo, sabato 8 aprile, è stato il sito di informazione locale Afroplanete, che parlava di almeno 35 morti. Più tardi, la Guardia costiera tunisina ha rettificato, comunicando che c'erano 20 dispersi (almeno).

Il secondo naufragio, invece, è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì in acque Sar maltesi. Sarebbero ancora in corso le ricerche dei 18 dispersi, ma è considerato impossibile che qualcuno sia ancora in vita. I 22 superstiti, infatti, sono stati recuperati dalla nave Nadir della Ong tedesca ResQship alle 4.33 della mattina di domenica, insieme a due cadaveri. Si stima che la barca, lunga 7 metri, fosse affondata da almeno un paio d'ore. Nel frattempo, inoltre, le condizioni meteo-marine sono peggiorate.

Per il caso di quest'ultimo naufragio, la procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. Gli agenti della Squadra mobile di Agrigento stanno tentando di ascoltare i 22 sopravvissuti (13 uomini e 9 donne), ma c'è una forte ritrosia a parlare.

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