Migranti, in 38 trainati a Lampedusa da Guardia costiera. Tra loro anche una bimba
Trentotto migranti a bordo di un barchino proveniente dalla Libia sono stati trainati in porto a Lampedusa dalla Guardia Costiera. A quanto riferisce su Twitter ‘Mediterranean Hope', il programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, si tratta di "20 uomini, 17 donne e una bambina, Costa d'avorio, Guinea e Tunisia i Paesi di origine, Libia quello di partenza. Alcuni di loro erano disidratati. In particolare una donna versava in brutte condizioni di salute".
I profughi sono stati avvistati su un'imbarcazione in legno e sono stati trasbordati su una motovedetta, che ha poi trainato il piccolo natante fino al porto dell'isola.
Questa mattina due unità navali della Guardia di finanza, una del Roan di Vibo Valentia e una del Gruppo Aeronavale di Taranto, sono intervenute al largo di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, per soccorrere un natante, un monoalbero di una quindicina di metri, con a bordo un gruppo di 53 migranti di nazionalità pachistana, tra cui dieci minori. L'imbarcazione è stata scortata fino al porto di Crotone, dove è approdata intorno alle 9. Arrestate anche due persone, di nazionalità ucraina, identificate come scafisti.
Le condizioni dei 53 profughi, che erano partiti alcuni giorni fa da un porto della Turchia, sono buone. Sono stati portati nel centro di prima accoglienza di Isola Capo Rizzuto. L'imbarcazione su cui viaggiavano batteva bandiera turca. Nel momento in cui è stata intercettata dalla Guardia di finanza, in acque italiane, i 53 migranti si trovavano sottocoperta, mentre all'esterno, intenti a condurre al timone il natante, c'erano i due scafisti. Appena ieri la Guardia di finanza aveva condotto un'analoga operazione a Caulonia, nel reggino, dove erano stati soccorsi altri 60 migranti a bordo anche in quel caso di una barca a vela, che è stata condotta nel porto di Roccella Jonica. Anche l'operazione di ieri aveva portato all'arresto di due scafisti, pure loro ucraini.
Nave Sea Watch riparte da Licata
Torna operativa la nave dell'ong Sea Watch, diretta verso la zona Sar libica. L'imbarcazione era stata sequestrata dalla Procura di Agrigento dopo lo sbarco di 47 immigrati – soccorsi in acque libiche – a Lampedusa e poi era stata dirottata a Licata. La scorsa settimana, il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella e il pubblico ministero Cecilia Baravelli (che hanno iscritto nel registro degli indagati, per l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il comandante Arturo Centore) ha disposto il dissequestro dopo avere concluso perquisizioni e controlli. "Per oltre tre settimane – commenta la Ong – il Mediterraneo centrale è rimasto senza nessuna nave civile di soccorso pronta a salvare le persone in fuga dalla Libia".