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Il Papa visita isola di Lesbo: “Migranti? Più grande catastrofe dalla II Guerra Mondiale”

Cuore della visita di Bergoglio nel luogo emblema dell’emergenza profughi degli ultimi mesi, il campo profughi dellʼisola. “Andiamo ad incontrare la catastrofe più grande dopo la seconda guerra mondiale”, ha detto Francesco, che con sé vorrebbe portare 10 migranti in Vaticano.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE: Papa riparte da Lesbo con tre famiglie di rifugiati musulmani – Papa Francesco ripartirà da Lesbo verso Roma riportando con sé anche tre famiglie di rifugiati musulmani tra cui sei bambini. Lo ha annunciato al termine della cerimonia sull'Isola greca il portavoce vaticano padre Federico Lombardi. Il Papa "ha voluto fare un gesto di accoglienza nei confronti dei rifugiati accompagnando a Roma con il suo stesso aereo tre famiglie di rifugiati dalla Siria" ha rivelato infatti  Lombardi, spiegando che  si tratta di "12 persone in tutto, di cui 6 minori". "Sono persone che erano già presenti nei campi di accoglienza di Lesbo prima dell'accordo fra Unione Europea e Turchia. Tutti i membri delle tre famiglie sono musulmani", ha concluso il portavoce. Poco prima era stato l'organismo greco di coordinamento della politica migratoria ad annunciare che il Pontefice aveva "espresso il desiderio di riportare con sé, in Vaticano, dieci migranti in condizioni più vulnerabili". È molto probabile quindi che le famiglie porta a Roma dal Papa vengano ospitate dal Vaticano

Papa Francesco è giunto questa mattina a Lesbo, l'isola greca diventata negli ultimi mesi un po’ il simbolo del dramma dei migranti. Partito da Fiumicino, dopo due ore di volo è giunto allo scalo di Mytilene, ad accoglierlo c’era il premier greco Alexis Tsipras. Il Pontefice si è quindi subito recato al Moria Refugee Camp, che ospita 2.500 richiedenti asilo. "I profughi non sono numeri, sono persone: sono volti, nomi, storie, e come tali vanno trattati", ha twittato Bergoglio.

"Il Papa ha espresso il desiderio di riportare con sé, in Vaticano, dieci migranti in condizioni più vulnerabili". Lo ha reso noto l'organismo greco di coordinamento della politica migratoria. Durante la visita, uno dei profughi si è gettato ai piedi del Papa piangendo e gridando. In inglese gli ha chiesto più volte: "Per favore, padre, mi benedica". Il Santo Padre lo ha benedetto, accarezzato e tranquillizzato.

 "Andiamo ad incontrare la catastrofe più grande dopo la seconda guerra mondiale", ha poi detto Papa Francesco ai giornalisti sul volo per Lesbo. E ancora: "Vedremo tanta gente che soffre, che non sa dove andare, che è voluta fuggire. Andremo a visitare un cimitero, il mare: tanta gente lì è annegata. Lo dico non per amareggiare, ma perché questo lavoro di oggi possa trasmettere nei vostri media lo stato d'animo con cui io affronto questo viaggio". Ha poi aggiunto: "È un viaggio un po' diverso dagli altri. Nei viaggi apostolici andiamo a fare tante cose, vediamo la gente, parliamo, c'è la gioia dell'incontro. Questo è un viaggio segnato dalla tristezza".

Sulla visita del Papa a Lesbo, la Caritas ha sottolineato come il Santo Padre "abbraccia una Grecia sempre più debole, lasciata sola davanti all'emergenza da Lesbo a Idomeni" e non ancora fuori dalla crisi economica Caritas Italia, grazie anche ai fondi messi a disposizione della Cei, da quando è cominciato l’emergenza profughi ha offerto il suo contributo per aiutare i richiedenti asilo, ma anche molte famiglie greche in difficoltà.

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