Migranti, Humanity si rifiuta di lasciare il porto e annuncia ricorso contro il decreto del Governo
La Ong Sos Humanity ha annunciato un ricorso legale al Tar contro il decreto del governo che impone il divieto di restare in acque italiane alle navi delle Organizzazioni umanitarie che hanno salvato e salvano vite in mare dei migranti nel Mediterraneo. "Stiamo intraprendendo un'azione legale contro il decreto del governo italiano e il fatto che 35 sopravvissuti a bordo di Humanity 1 non possono scendere a terra" spiegano dall'associazione umanitaria.
Il riferimento è al fatto che le autorità italiane, dopo aver richiamato in porto a Catania la nave, hanno fatto scendere a terra solo coloro che sono stati ritenuti in pericolo come donne e bambini mentre ai restanti è stato impedito di sbarcare.
SOS Humanity annuncia inoltre che avvierà un procedimento davanti al tribunale civile di Catania affinché sia garantito il diritto dei richiedenti protezione a bordo di Humanity 1 di accedere con urgenza a una procedura formale di asilo a terra.
Dal Viminale comunicano che al momento da nave Humanity sono sbarcati 100 minori non accompagnati e scesi in tutto in 144, anche nuclei familiari. Restano a bordo in 35. Il governo intanto ha dato l'ultimatum alla Humanity 1: entro le 12 di domani dovranno lasciare Catania.
"Sabato sera era stato ordinato alla nave di soccorso dell'organizzazione, la Humanity 1, di entrare nel porto siciliano di Catania. 144 persone precedentemente salvate da un'emergenza in mare sono state autorizzate a scendere a terra. Tuttavia, le autorità hanno rifiutato di consentire lo sbarco di 35 dei 179 sopravvissuti a bordo dell'Humanity 1. Hanno anche chiesto al capitano di ripartire dal porto con a bordo i 35 superstiti, cosa che si è rifiutato di fare citando il diritto marittimo" spiegano da Sos humanity.
"Il 4 novembre, dopo 13 giorni di attesa per un posto sicuro per le 179 persone soccorse, la nave di soccorso Humanity 1 ha ricevuto un decreto firmato dai ministri dell'Interno Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetti e delle Infrastrutture e Mobilità Matteo Salvini. Il decreto vieta Humanity 1 di sostare nelle acque territoriali italiane più a lungo di quanto ‘necessario per le operazioni di soccorso e assistenza a persone in condizioni di emergenza e in condizioni di salute precarie'. Si annuncia che tutte le persone rimaste devono lasciare le acque territoriali. Humanity 1 non è stato assegnato un luogo sicuro per i sopravvissuti, come previsto dal diritto marittimo internazionale" proseguono dall'Organizzazione umanitaria.
Nella notte dal 5 al 6 novembre 144 sopravvissuti a bordo dell'Humanity 1 sono stati selezionati da rappresentanti del Ministero della Salute per poter scendere a terra. "La selezione è avvenuta in condizioni arbitrarie e inadeguate", riferisce Till Rummenhohl, Capo delle operazioni della ong. Secondo l'Organizzazione, inizialmente 36 dei sopravvissuti sono stati classificati dalle autorità italiane come “sani” e hanno dovuto rimanere a bordo. Dopo che gli è stato detto che non potevano sbarcare, uno di loro ha perso conoscenza, è crollato e ha dovuto essere prelevato da un'ambulanza. Da allora rimangono a bordo dell'Humanity1 35 sopravvissuti. Intanto il comandante della nave si è rifiutato di ripartire spiegando: "È mio dovere completare il soccorso delle persone in pericolo sbarcando tutti i sopravvissuti nel porto di Catania come un posto sicuro".
Intanto anche per l'altra nave bloccata a Catania, la Geo Barents di Medici senza frontiere, con i suoi 572 migranti salvati in mare, Operazioni di sbarco concluse: Sono state fatte sbarcare 357 persone, restano a bordo 215. Fatti scendere solo donne, bambini non accompagnati e malati