Migranti, sequestrata a Lampedusa una nave di una ong tedesca che non ha firmato il codice
È iniziato il giro di vite nei confronti delle organizzazioni non governative e delle loro navi che soccorrono migranti nel Mediterraneo. La nave Iuventa della ong tedesca Jugend Rettet è stata fermata e successivamente sequestrata al largo di Lampedusa dalla Guardia costiera italiana, che l'ha scortata fino al porto. È la prima “vittima” della stretta del Viminale: i controlli arrivano infatti dopo il codice di comportamento che è stato sottoscritto solo da tre organizzazioni. Jugend Rettet è una di quelle che non hanno sottoscritto il codice del governo italiano. Dalla nave della ong tedesca sono stati fatti scendere due siriani, che sono stati accompagnati nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa. I due migranti erano stati trasferiti a bordo della nave proprio da una delle unità militari italiane impegnate nelle operazioni di soccorso nel Mediterraneo. Per scortare in porto la nave sono intervenute diverse motovedette della Guardia costiera, con un grande spiegamento di forze dell'ordine anche sulla banchina. Il sequestro preventivo è stato disposto dal gip del tribunale di Trapani Emanuele Cersosimo. L'ipotesi di reato è favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
A bordo della nave il comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa: “Normale controllo” – Il comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa, il tenente di vascello Paolo Monaco, è salito a bordo della nave ed è rimasto per oltre due ore nella cabina di comando. “Si tratta di un normale controllo, che abbiamo fatto e che non comporterà alcun problema – ha poi spiegato -. Ora controlleremo i documenti di tutto l'equipaggio e già questa mattina potranno ripartire da Lampedusa se dagli accertamenti emergerà che tutto è in regola”. La ong Jugend Rettet, fondata nel 2015 da giovani dell'alta e media borghesia tedesca, aveva acquistato due anni fa la Iuventa nel porto di Endem, in Germania, trasformando il vecchio peschereccio in una vera nave adatta a missioni di search and rescue. Su Twitter la Ong ha spiegato che la nave non è stata sequestrata. “Il nostro equipaggio non è stato arrestato. Quello che è successo – ha precisato – è una procedura standard. Attendiamo maggiori informazioni”.