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Migranti bloccati da giorni su piattaforma petrolifera in mare, Sea Watch: “Autorità Ue li salvino”

Trentadue persone migranti, arrivate su un barcone alla deriva fino alla piattaforma petrolifera Miskar – in acque internazionali – sono bloccate lì da giorni. Tra loro anche due bambini. Potrebbe arrivare la Guardia costiera tunisina, per riportarle da dove sono partite. La Ong Sea Watch ha chiesto che intervengano i Paesi Ue.
A cura di Luca Pons
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credit: SeaWatch
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Da tre giorni, 32 persone migranti che erano partite dalla Libia su un gommone per arrivare in Europa sono bloccate su una piattaforma petrolifera. Si tratta della piattaforma Miskar, che si trova in acque internazionali. Secondo quanto ricostruito, il gommone sarebbe andato alla deriva e così sarebbe arrivato fino alla piattaforma. A riportare la situazione delle persone a bordo, che ora rischiano di essere portate in Tunisia, è stata la Ong Sea Watch.

"Le persone sono in contatto con Alarm Phone, a cui hanno riferito che tra loro ci sono anche quattro donne e due bambini", ha fatto sapere l'organizzazione non governativa che effettua operazioni di ricerca e soccorso in mare. "Una delle persone che viaggiava con loro è morta".

Ciò che si sa è che l'imbarcazione è stata avvistata dall'aereo di ricognizione di Sea Watch, Seabird, nella giornata di sabato 1 marzo. Il gommone nero era vicino alla piattaforma Miskar. Come mostrano le immagini condivise dalla Ong, le persone migranti in quel momento si trovavano alla base della piattaforma, sul ponte, rannicchiate e avvolte in coperte, per ripararsi dal vento e dalle onde.

Le 32 persone sarebbero riuscite anche a contattare Alarm Phone, una Ong che si occupa principalmente di mettere in contatto le imbarcazioni in difficoltà con le autorità competenti e in generale chiunque si trovi nella loro area, per poter fornire soccorso. Ad Alarm Phone, i migranti avrebbero detto di essere al freddo, senza cibo.

Alcune delle 32 persone migranti sulla piattaforma Miskar, avvistate oggi 3 marzo da Seabird
Alcune delle 32 persone migranti sulla piattaforma Miskar, avvistate oggi 3 marzo da Seabird

Oggi è arrivata la conferma che le persone in questione si trovano ancora sulla piattaforma, anche se dall'esterno non sono più visibili. Una nuova ricognizione dell'aereo Seabird ha mostrato che il ponte alla base della piattaforma al momento è vuoto, ma il responsabile ha confermato che le 32 persone sono ancora nella struttura.

Come si può sentire dalla conversazione via radio, registrata e diffusa da Sea Watch, la Ong ha avuto conferma che i migranti superstiti si trovano sulla piattaforma, e che sono stati spostati in una "area protetta e sicura", non più esposta all'esterno. Alla richiesta se stessero ricevendo cibo e se avessero bisogno assistenza medica, la piattaforma si è limitata a rispondere: "No, è tutto ok, abbiamo contattato la Marina tunisina e verranno loro".

Sea Watch in un comunicato ha denunciato: "La piattaforma non è attrezzata per fornire cure adeguate alle persone. Sono inoltre a rischio imminente di un respingimento illegale, che li condannerebbe a ulteriori persecuzioni e sofferenze". Con il ritorno in Tunisia, infatti, il percorso di queste persone riprenderebbe da capo, con un nuovo tentativo di attraversare il Mediterraneo, da un Paese dove si sono registrate numerose violazioni dei diritti umani.

Al momento i tempi dell'intervento della Guardia costiera tunisina non sono chiari. "Non sappiamo esattamente, stiamo aspettando. Forse oggi, non sappiamo esattamente", ha detto il responsabile della piattaforma. Contattata da Fanpage.it, Sea Watch ha confermato che al momento la situazione non è cambiata. Dunque, ha detto la Ong, ci sarebbe ancora tempo perché intervengano i Paesi dell'Ue, dato che si parla di acque internazionali: "Le autorità europee possono salvarli, ma devono agire rapidamente".

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