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Migliori università al mondo, la classifica Times Higher Education: Bologna prima delle italiane

È stata pubblicata l’edizione 2025 della World University Rankings del Times Higher Education che classifica le migliori università del mondo. L’Italia è il secondo paese europeo più rappresentato, ma ci sono solo tre presenze in top 200: Bologna, Scuola Normale Superiore di Pisa e La Sapienza.
A cura di Giovanni Turi
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immagine di repertorio
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Oxford si conferma in testa, le università europee perdono terreno su quelle asiatiche e quelle italiane restano fuori dalla top 100 delle migliori al mondo. È la fotografia del World University Rankings 2025 del Times Higher Education che ha stilato una graduatoria tra 2.092 istituzioni universitarie di 115 paesi differenti basandosi su 18 indicatori differenti.

Dalle performance elaborate emerge un quadro preciso: l'Università di Oxford resta la prima della classe per il nono anno consecutivo. Scalano al secondo e terzo posto il Massachussets Institute of Technology (Mit) e Harvard, seguite dalla Princeton University che ha fatto un salto dal sesto al quarto gradino in un anno.

I primi dieci posti, comunque, sono dominati da realtà statunitensi e britanniche: dal quinto posto in giù ci sono Cambridge, Stanford (in calo di quattro posizioni dal 2024), California Institute of Technology, Berkley, Imperial College di Londra e Yale. Ma gli atenei italiani a che punto si trovano?

Quali sono le università italiane in classifica: Bologna prima ma sotto la top 100

Per quanto l'Italia sia uno dei paesi con il maggior numero di università nella classifica complessiva (ben 55, al pari della Spagna, a livello europeo dietro solo alla Gran Bretagna che ne ha 107), nella top 200 evidenzia solo tre presenze. La migliore è l'Università di Bologna, al 146esimo posto a pari merito con l'Università di Pechino, che scala nove posizioni dall'anno precedente.

Sale anche la Scuola Normale Superiore di Pisa di 14 posti, finendo 154esima, mentre cala di quattro La Sapienza di Roma, attestata 185esima. A spingerle verso l'alto, in particolare, sono le voci qualità dell'insegnamento e ambienti di ricerca.

Tra le prime 250 posizioni, inoltre, ci sono altri quattro atenei: il Politecnico di Milano e la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa (premiate da ottimi risultati nell'abilità a collaborare con l'industria), oltre all'Università di Padova e all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano (spinte dalla qualità della ricerca). Allargando il raggio alle prime 300, c'è anche l'Humanitas University.

Le università europee perdono sull'Asia

Per il secondo anno di fila, l'Asia è il continente più rappresentato nella classifica del Times Higher Education. E le performance di alcune università asiatiche, in particolare di Cina e Corea del Sud, stanno migliorando. Il Dragone conta quattro università in top 50, l'Università Nazionale di Singapore è 17esima, quella di Tokyo 28esima.

Mentre quelle di paesi come Francia, Paesi Bassi e Svizzera sono in discesa. Per esempio, 8 università olandesi su 12 hanno subito un calo, 19 istituti francesi su 50 idem. L'Italia ha visto 8 piazzamenti migliorati e 15 flessioni. In controtendenza ci sono i paesi dell'Europa centrale. In primis la Germania festeggia il miglior risultato della storia della Technische Universität di Monaco, arrivata al 26esimo posto.

Crescono anche il Belgio con 10 università tra le migliori 200 e la Svezia, con il Karolinska Institutet di Solna entrata nella top 50. Tuttavia, come spiega il chief global affairs officer del Times Higher Education, Phil Baty: "Con un numero maggiore di università partecipanti ogni anno, diventa sempre più difficile mantenere una posizione in classifica. Le università europee devono impegnarsi ancora di più se vogliono mantenere la loro posizione nelle zone alte della nostra classifica".

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