Migliorano le condizioni di Giorgio Miatello aggredito dalla figlia Diletta: “Presto parlerà col pm”
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Migliorano le condizioni dell'89enne Giorgio Miatello, sopravvissuto per miracolo all'aggressione avvenuta nella sua abitazione di San Martino di Lupari lo scorso 27 dicembre. L'uomo è stato trovato gravemente ferito accanto al cadavere della moglie 84enne Maria Angela Sarto.
Per l'89enne è stato subito disposto il ricovero d'urgenza in ospedale mentre per la donna è stato dichiarato il decesso. La figlia minore della coppia ha subito indicato agli inquirenti il nome della sorella Diletta. "È stata lei – ha detto durante il colloquio con le autorità – ne sono certa".
Così gli inquirenti hanno iniziato a indagare, dando il via alle ricerche per rintracciare la 51enne, allontanatasi in auto dalla villetta bifamiliare dei genitori. Dopo essere stata fermata, Diletta Miatello si è avvalsa della facoltà di non rispondere ed è stata trasferita presso il carcere di Verona. Ora le autorità si preparano ad ascoltare la versione dei fatti dell'89enne.
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La sua testimonianza sarà fondamentale per definire quanto accaduto nella villetta di San Martino di Lupari lo scorso 27 dicembre. Nelle ultime ore del 2022, l'anziano è stato raggiunto anche dal pubblico ministero per le indagini Marco Brusegan e dal medico legale Rafi El Mazloum, che ha confrontato i profili delle ferite da lui riportate con quelle esaminate sulla salma dell'84enne.
![La donna fermata e la madre trovata morta](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2022/12/diletta-miatello-e-madre.jpg)
Il racconto dell'89enne potrebbe aiutare a fare luce anche sul movente che avrebbe spinto l'ex vigilessa ad aggredire i genitori. Chi indaga vuole fare luce sulle settimane e sui giorni che hanno preceduto l'omicidio e la Procura ha incaricato l'esperto Luigi Nicotera di analizzare il contenuto del cellulare della 51enne.
Secondo quanto ricostruito finora, la donna avrebbe agito per motivi economici ma non è chiaro se gli inquirenti stiano investigando sull'ipotesi di premeditazione. Dagli accertamenti, infatti, è emerso che la donna avesse coperto il corpo della madre priva di sensi, forse per caricarlo in auto e farlo sparire.
Questo dettaglio, unito alla bugia raccontata alla domestica, avrebbero spinto gli inquirenti a valutare anche l'ipotesi di premeditazione e di un tentativo di occultamento di cadavere.