Migliorano le condizioni di Alberto Scagni dopo il pestaggio: sarà operato nei prossimi giorni
Migliorano le condizioni di Alberto Scagni. Il 42enne, condannato a 24 anni e 6 mesi per l'omicidio della sorella Alice, dopo essere stato picchiato con violenza da altri due detenuti nel carcere di Valle Armea, dove sta scontando la pena. Nella giornata di ieri, giovedì 30 novembre, la polizia scientifica ha esaminato la scena del pestaggio alla presenza degli avvocati dell'assassino, Mirko Bettoli e Alberto Caselli Lapeschi.
Come si legge su Genova Today, i legali hanno presentato un esposto alla procura per far luce sulla violenta aggressione che ha messo in pericolo la vita di Scagni, considerato semi infermo di mente. Al momento, è ancora in uno stato di coma farmacologico dopo diversi interventi chirurgici. Sarà nuovamente operato la prossima settimana nell'ospedale di Sanremo.
L'aggressione in cella
Scagni è stato stato massacrato di botte da due detenutialcune settimane fa nella sua cella cella del carcere di Sanremo, che si trovava nella sezione ‘detenuti protetti'. Secondo quanto denunciato dai sindacati della polizia penitenziaria Sappe e Uilpa, il 42enne sarebbe stato sequestrato e picchiato brutalmente. L'uomo era in una cella del Padiglione Z insieme ad un altro detenuto italiano, che sarebbe stato rinchiuso in bagno sotto minaccia.
L’intenzione degli aggressori, reclusi perché condannati per violenza sessuale aggravata, sarebbe stata quella di ucciderlo, sempre secondo la versione dei sindacati. I due, per altro, pare si fossero ubriacati, utilizzando l'alcol ottenuto con la macerazione della frutta. Il magistrato di turno ha ordinato alla polizia penitenziaria l'intervento con l'utilizzo della forza e Scagni è stato salvato. Nell'operazione uno degli agenti sarebbe anche rimasto ferito.
I due detenuti sono stati arrestati per tentato omicidio e sequestro di persona. Scagni, che era già stato picchiato in carcere a Genova Marassi lo scorso ottobre dal compagno di cella, è stato trasferito nel pronto soccorso dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure in condizioni critiche con contusioni e ferite da taglio.
La madre di Alice e Alberto: "Mio figlio vittima dello Stato"
"Mio figlio è una vittima dello Stato", si è sfogata Antonella Zarri, madre di Alberto Scagni, subito dopo aver appreso la notizia del pestaggio. "Alberto era nelle mani dello Stato e non gli è stata garantita la sua incolumità fisica", ha detto ancora. "Ora è un cadavere attaccato a delle macchine. Se gliele staccano, muore".