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Migliaia di jeans Dsq Dsquared falsificati: in Cina costavano 80 centesimi l’uno

Pantaloni con la nota griffe falsificata, prodotti in Cina, bloccati al valico di Chiasso. Scattano due denunce.
A cura di Redazione
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Maxi sequestro di migliaia (20mila) jeans contraffatti, trovati dalla Guardia di Finanza a Dogana di Ponte Chiasso in arrivo dalla Svizzera: la merce era in un camion frigorifero. I finanzieri, in collaborazione con i funzionari della Dogana, hanno sequestrato quasi 20mila jeans da donna con la riproduzione illegale del marchio "Dsq Dsqueen" presso il valico commerciale di Ponte Chiasso. I falsi "Dsq Dsquared" erano stati sdoganati in Germania da una società inglese che aveva concluso la transazione con due società romane, amministrate legalmente da due commercianti cinesi. Le Fiamme Gialle hanno spiegato che il reato contestato è quello dell'introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni mendaci e sono in corso accertamenti tesi a verificare che la composizione dei jeans sequestrati (materiale e tinte) non sia anche pericolosa per la salute degli acquirenti.

I pantoloni risultano prodotti in Cina ed importati a un prezzo di 80 centesimi l'uno, somma aumentata di qualche centesimo nel passaggio della merce tra l'Inghilterra e l'Italia. Semplice il trucco per far passare la merce: nell'autoarticolato, dotato di cella frigorifera per il trasporto di merce deperibile e con un carico generico di "indumenti", nella prima fila c'era merce conforme a quanto dichiarato nel documento di trasporto mentre le file successive erano composte dai prodotti contraffatti. I due legali rappresentanti delle società romane sono stati denunciati alla Procura di Como.

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