Michele Misseri non torna ad Avetrana, il legale a Fanpage.it: “Teme che qualcuno possa fargli del male”
Non è tornato ad Avetrana Michele Misseri, uscito dal carcere l'11 febbraio. Lo zio di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa nell'agosto del 2010 nella villetta degli zii in provincia di Taranto, è tornato in libertà dopo 8 anni di carcere per soppressione di cadavere. Misseri avrebbe dovuto tornare nella sua casa di Avetrana, lì dove è stata uccisa la 15enne. Per la sua morte sono state condannate all'ergastolo Cosima Serrano e Sabrina Misseri, rispettivamente zia e nipote dell'adolescente. Secondo l'accusa, Misseri avrebbe confessato di aver assassinato la 15enne solo per coprire le familiari, fornendo versioni discordanti su quanto accaduto.
Dopo essere uscito dal carcere di Lecce e dopo la fuga di notizie sul suo ritorno in libertà, Misseri ha scelto di non tornare ad Avetrana, almeno per un po'. "Vuole evitare le pressioni mediatiche – ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato Luca La Tanza, che in questi anni si è occupato della sua difesa -. Per questo motivo ha ritenuto di non tornare, almeno per il momento, nella villetta di Avetrana".
Oltre al timore di pressioni mediatiche davanti al cancello della villetta di Avetrana, Misseri avrebbe evitato il ritorno nella casa familiare per paura di ritorsioni. "Michele Misseri – ha ribadito l'avvocato – ha scelto di non tornare perché ha paura che qualcuno possa aggredirlo e fargli del male".
Durante un'intervista precedentemente rilasciata a Fanpage.it, il legale La Tanza aveva affermato che Michele Misseri avrebbe voluto fare ritorno ad Avetrana per riprendere a lavorare i suoi campi. "Nessuno se ne è più occupato dal giorno dell'arresto" aveva raccontato al telefono. Durante la detenzione in carcere, Misseri aveva continuato a scrivere lettere alla figlia Sabrina e alla moglie Cosima, che però non gli hanno mai risposto.
"Continua a dichiararsi colpevole dell'omicidio di Sarah – aveva continuato l'avvocato della difesa – ma lo fa perché sa che nella ricostruzione della procura ci sono dei piccoli buchi temporali che gli permettono di portare avanti questa versione dei fatti. Lo dice forse spinto dal senso di colpa nei confronti della moglie e della figlia".