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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

“Michele Misseri era instabile, tentò di uccidere Cosima”: la verità di Valentina Misseri

Valentina Misseri ha commentato la sentenza di condanna all’ergastolo per la madre Cosima e la sorella Sabrina: “È stato mio padre, nei mesi prima del delitto era instabile e aggressivo, ha tentato di uccidere mia madre”.
A cura di Angela Marino
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"Aveva tentato di uccidere nostra madre". Lo ha detto a poche ore dalla sentenza della Corte di Cassazione, Valentina Misseri affermando che suo padre Michele era estremamente irritabile e aggressivo nei mesi che precedettero l'omicidio di Sarah Scazzi, strangolata a morte il 26 agosto 2010 ad Avetrana. "Fino a quel 26 agosto  è stato un bravo padre. E nonostante quello che ha fatto gli voglio ancora bene perché capisco che ha dei problemi" dice, sottolineando che "una perizia psichiatrica andava fatta". "Qualche mese prima della morte di Sarah papà aveva iniziato ad essere più aggressivo, instabile. E infatti mia sorella nei messaggi con Ivano, che risalgono a qualche mese prima, spiega che papà era diventato violento, si arrabbiava facilmente e aveva tentato di uccidere nostra madre".

L'obiettivo di Valentina è quello di "salvare" sua madre e sua sorella da "una condanna che deve fare male a tutti perché due innocenti sono in galera". "Hanno accontentato l'opinione pubblica – continua commentando la sentenza – Basta farsi un giro sui social per capirlo: ci sono messaggi violenti, aggressivi verso di me, verso il professor Coppi e chiunque dica che mamma e Sabrina sono innocenti". Sebbene anche lo stesso Michele Misseri continui ad sostenere di essere l'assassino di Sarah e di averla uccisa dopo aver tentato di aggredirla sessualmente, nei tre gradi di giudizio la sua versione non è mai stata ritenuta attendibile: anzi, è stata letta come un tentativo di scagionare le due donne. La sentenza ha stabilito che la quindicenne è stata uccisa da Sabrina e Cosima nel garage della loro abitazione, dove la ragazzina era stata attirata. Il movente risiederebbe nel conflitto con la cugina Sabrina per le attenzioni dell'allora 26enne Ivano Russo, con cui Sabrina aveva una relazione. Il verdetto è stato pronunciato dalla Suprema Corte di Cassazione il 21 febbraio 2017. Michele Misseri è stato condannato a 8 anni di carcere per occultamento di cadavere.

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