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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Michele Misseri derubato: ladri nella villa dello ‘zio’ di Avetrana

Arrestato Luigi Alfarano, 26enne pregiudicato di Avetrana, già in carcere a Taranto per altri reati. Avrebbe rubato anche nella casa di Via Delella della famiglia Misseri.
A cura di B. C.
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Arrestato ladro seriale ad Avetrana. I carabinieri del comune tarantino hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Taranto, Giuseppe Tommasino nei confronti di Luigi Alfarano, 26enne pregiudicato del luogo, già in carcere per altri reati. L’uomo è accusato di essere l’autore di furti in alcune abitazioni di Avetrana. Tra questa anche la villetta di Via Deledda della famiglia Misseri, dove ora vive il solo Michele, dopo che nel luglio scorso la Corte di assise di appello di Taranto ha confermato gli ergastoli nei confronti della moglie, Cosima Serrano, e di sua figlia Sabrina Misseri, per l’omicidio di Sarah Scazzi.

Come evidenzia La Voce d Manduria, gli inquirenti avevano cominciato ad indagare nel dicembre 2015 quando ignoti malviventi “penetravano all’interno del giardino di una privata abitazione e da li in un locale commerciale attiguo, dove asportavano l’incasso. In quella occasione uno dei banditi dimenticava nel giardino della casa la bicicletta che, con tutta probabilità, aveva utilizzato per spostarsi nel paese. Gli investigatori riconoscevano la bici in questione, ben sapendo che una perfettamente identica era in uso proprio ad Alfarano”.

Il ladro, oltre agli oggetti di valore, in quell’occasione avrebbe preso Carte Postamat che la vittima custodiva insieme ai relativi codici PIN, utilizzandole per prelevare denaro contante dagli uffici postali di Avetrana e Manduria, così violando anche le prescrizioni imposte dalla Sorveglianza Speciale con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza, cui era sottoposto. L’esame dei filmati dei sistemi di videosorveglianza degli istituti di credito dove erano stati effettuati i prelievi e di quelli delle abitazioni adiacenti, avrebbe permesso quindi agli inquirenti di attribuire ad Alfarano la piena responsabilità dei furti.

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