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Miccichè: “Ho fatto uso di cocaina anni fa, ora non più, sarei in imbarazzo solo se avessi rubato”

“A 70 anni, se sniffassi, sarei già nella tomba. Quando sono stato intercettato, ero senatore. Si potevano fare? Si possono pubblicare oggi? È una cosa da Paese civile? È stato uno sputtanamento che sta facendo soffrire mia moglie e le mie figlie” ha dichiarato Miccichè tirato in ballo nell’inchiesta che ha portato agli arresti Mario Di Ferro, lo chef dei vip.
A cura di Antonio Palma
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“Ho ammesso di aver fatto uso di cocaina in passato ma ora non più. Non sono accusato di nulla e non sono indagato. Il mio nome non si poteva e doveva scrivere” sono le parole dell’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè tirato in ballo nell’inchiesta che ha portato agli arresti Mario Di Ferro, lo chef dei vip che, secondo l’accusa, avrebbe procurato e ceduto droga a diversi suoi clienti. L’ex numero uno dell’Assemblea siciliana non è indagato ma il suo nome è finito nell’ordinanza che ha portato all’arresto del famoso chef in quanto intercettato in alcune conversazioni con lui.

Per gli inquirenti infatti sarebbe uno dei clienti della presunta seconda attività del ristoratore indagato. Una ricostruzione che Miccichè però rigetta completamente, ricordando di aver fatto uso di droga in passato, come già ammesso tempo fa, ma di aver smesso da tempo. L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio infatti ha ricordato di aver ammesso pubblicamente l’uso di droga pesante come la cocaina in passato ma di aver interrotto ogni uso dopo aver affrontato il problema.

“Ho ammesso di aver fatto uso di cocaina in passato. Ma non l’ho mai fatto da presidente dell’Ars. A 70 anni, se sniffassi, sarei già nella tomba. Quando sono stato intercettato, ero senatore. Si potevano fare? Si possono pubblicare oggi? È una cosa da Paese civile? È stato uno sputtanamento che sta facendo soffrire mia moglie e le mie figlie” ha dichiarato Miccichè a Repubblica.

L’ex sottosegretario dà una ricostruzione ben diversa di quelle frasi captate dagli inquirenti.Dicono che andavo a Villa Zito per comprare droga ma non c’entro niente con questa vicenda. Forse non tutti sanno che c’è sempre un tavolo per me. E quando lascio Palermo avverto. Per evitare che gli resti un tavolo vuoto. Accadde quel novembre. Devo aver detto “cinque giorni” ma riferiti a una partenza per Milano” ha spiegato al Corriere della Sera, aggiungendo: “Non sniffo più, ma il test no. Non devo dimostrare nulla a nessuno”.

Miccichè però è andato anche oltre, ricordando che l’uso è personale e non dovrebbe essere reso pubblico se non si danneggiano altri. “Io, da sempre onesto, serio, non ho mai fatto del male a nessuno. Solo un errore, commesso contro me stesso. Sarei in imbarazzo se avessi rubato. Invece sono a posto con la coscienza. Se anche domani mi facessi un tiro di cocaina, non è reato e sarebbe solo un problema mio. Queste iniziative sono solo demagogia. Non ho mai rubato un euro e faccio bene il mio lavoro.

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