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“Mi stai distruggendo”: nel processo a Erik Zorzi l’audio registrato da Nicoleta Rotaru prima di morire

Durante la quarta udienza del processo contro Erik Zorzi, accusato di aver ucciso l’ex moglie Nicoleta Rotaru, è stato ascoltato l’audio registrato dalla donna prima di morire. La 37enne si era separata dal compagno violento. Nel suo cellulare sono stati trovati migliaia di file che provano gli abusi. Tra questi anche la registrazione della notte del femminicidio.
A cura di Eleonora Panseri
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Nicoleta Rotaru
Nicoleta Rotaru

"Erik, ti prego". Sono state queste le ultime parole di Nicoleta Rotaru, la donna di 37 anni trovata morta il 2 agosto 2023 nel bagno della sua abitazione di Abano Terme, in provincia di Padova, con una cintura di pelle stretta intorno al collo.

A dare l'allarme era stato l'ex marito della 37enne, Erik Zorzi. Ma se inizialmente si era pensato a un suicidio, dalle indagini era emersa una verità ben diversa. Sul telefono della donna gli investigatori avevano trovato migliaia di file audio che Rotaru aveva registrato per raccogliere prove delle violenze dell'ex da cui si era separata.

L'ultima frase pronunciata dalla donna è stata ascoltata ieri, mercoledì 19 marzo, in aula durante la quarta udienza del processo contro Zorzi. Il camionista 42enne, presente in tribunale a Padova, è accusato dell’omicidio con dolo aggravato dal legame di parentela della sua ex moglie, da cui aveva anche avuto due figlie, come si legge sul Corriere.

L’uomo era stato arrestato solo il 20 marzo 2024 a distanza di 7 mesi dal delitto. Tra gli audio riprodotti durante l'udienza c'è stato anche quello in cui sono stati registrati la litigata con l'ex marito e gli ultimi istanti di vita di Rotaru. Per l'accusa questo e gli altri audio sarebbero prove schiaccianti della colpevolezza del 42enne.

La registrazione inizia con la voce di Zorzi che accusa l'ex di essere stata tutta la sera con l'uomo con cui si frequentava da circa un mese. Lei replica gridando: "Vai via, idiota", lui piange.

La registrazione poi viene mandata aventi fino alle 4.24, il momento del femminicidio. In questo momento si sente Rotaru lanciare un grido e pronunciare la frase: "Erik, ti prego". Lui sussurra: “Perché l’hai fatto? Io ti amavo. Nico, Nico, sveglia! Ti prego, mi stai distruggendo”. Poi la voce di lei non si sente più.

Il file audio dura circa 63 ore, si interrompe solo a causa della batteria scarica del cellulare. A trovarlo è stato il consulente della Procura Ulrico Bardari, ispettore della polizia esperto di cybersicurezza, chiamato inizialmente a indagare per istigazione al suicidio.

In aula, mentre l'audio è stato riprodotto tra l'incredulità degli stessi giudici e dei presenti, Zorzi ha continuato a fissare un punto fisso nel vuoto senza far trasparire emozioni. Ha una prima reazione solo quando viene ascoltata un'altra registrazione, del 13 gennaio 2023.

Nell’audio l’uomo insulta pesantemente la figlia maggiore. Le dice: "Ti tiro una testata", "Ti prendo a calci sul sedere", "Ti faccio sanguinare", poi si sente un grido disperato della 12enne, forse picchiata. Nicoleta a quel punto interviene e dice a Zorzi: "Questa volta passi dei guai". Lui minaccia: "Aspettati cose brutte" prima di colpire anche la 37enne.

In un altra registrazione del 4 ottobre 2022 si sente la voce della madre di Zorzi che si rivolge ai Carabinieri intervenuti sul posto. "Mio figlio è violento, è cattivo, mi ha fatto tanto male e non è la prima volta", dice la donna.

Poco prima nello stesso audio la madre dice a Zorzi: "Hai cercato di ammazzarmi, basta mettermi le mani addosso. Vai a confessarti e liberati dal demonio: lei (Nicoleta, ndr) è una santa, tu invece sei sempre stato cattivo. Mi hai strangolato, mi hai tolto l’aria: ma quanta voglia hai di ammazzarmi? Sei una bestia, non sei degno di essere chiamato padre: andrai all’inferno per tutta l’eternità".

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