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“Mi sono sentito male e sono sceso dal Flixbus: mi hanno lasciato in autogrill per un ritardo di 5 minuti”

Francesco Esposto, 22 anni, vive a Monaco di Baviera, in Germania, e a giugno il Flixbus su cui viaggiava lo ha lasciato in un autogrill durante una sosta in Svizzera. “Sono stato male e sono andato al bagno. Ho tardato 5 minuti. Quando sono uscito, il pullman non c’era più”, ha raccontato a Fanpage.it. Abbiamo contattato l’azienda per un commento sulla vicenda.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Francesco Esposto è uno studente pugliese di 22 anni, vive a Monaco di Baviera, in Germania, e il 26 giugno 2024 ha vissuto una brutta esperienza con un Flixbus che, come ha raccontato a Fanpage.it, lo ha lasciato in un autogrill durante una sosta in Svizzera per un ritardo di pochi minuti.

"Dovevo andare a un concerto a Milano e l'alternativa più economica era quella del Flixbus. Li ho sempre presi e non avevo mai avuto problemi prima. Ho deciso di raccontare la mia esperienza dopo aver letto storie simili alla mia", ha spiegato il ragazzo.

Il Flixbus su cui è salito Francesco ha percorso la tratta Monaco-Milano, passando per la Svizzera. Durante il viaggio di andata non ha avuto problemi, il rientro invece è stato un vero incubo per il 22enne.

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"Al rientro abbiamo fatto una sosta in un piccolissimo autogrill nel mezzo del nulla, vicino al paese di Wädenswil. Sono andato in bagno perché mi sentivo male e ho lasciato il mio zaino sul pullman. Avevo portato con me solo il portafoglio e il telefono perché la sosta sarebbe stata breve".

"Dopo poco più di 15 minuti sono uscito e il Flixbus non c'era più. – ricorda – Ero nel panico più totale e senza telefono perché il mio abbonamento mi permette di chiamare solo nei Paesi dell'Ue. Sono entrato in autogrill piangendo perché pensavo anche che dentro al mio zaino c'era tutto, chiavi di casa, passaporto".

Il ragazzo è stato aiutato da una cassiera del piccolo autogrill che ha chiamato la polizia svizzera. "Quando sono arrivati gli agenti mi hanno detto che non potevano aiutarmi a raggiungere Monaco prima che arrivasse il pullman, l'unica cosa che potevano fare era portarmi nel paese vicino".

Intanto, la cassiera ha chiamato il suo responsabile che, dopo diversi tentativi, è riuscito a contattare il servizio clienti di Flixbus. "Loro, con una certa arroganza e senza provare nemmeno pena per me, mi hanno detto che era colpa mia perché mi avevano aspettato per 15 minuti ma io mi ero presentato dopo 20. Mi hanno lasciato nel mezzo del nulla per cinque minuti", ha detto Francesco.

"Se non ci fosse stato il personale dell'autogrill, non so come avrei fatto, mi hanno aiutato tantissimo. Dopo vari tentativi, ho chiesto a Flixbus di prendere il mio zaino, segnalando il mio posto, e di lasciarlo in un deposito Flixbus per gli oggetti smarriti che c'è nella stazione di Monaco". Cosa che invece non è stata fatta.

"Alla fine il responsabile mi ha dato un passaggio fino a Wädenswil, augurandomi ‘buona fortuna". Da lì il ragazzo è salito su un treno per Zurigo, senza poter pagare il biglietto.

"Appena arrivato a Zurigo mi sono informato per capire quanto avrei dovuto spendere per tornare a Monaco. – ricorda – Ho pensato di chiedere un prestito a un amico, visto che avevo pochi soldi con me, ma i biglietti costavano centinaia di euro, nessuno avrebbe potuto prestarmeli".

Uscito dalla stazione, Francesco è scoppiato di nuovo a piangere: "Ero nel panico". Attorno al 22enne, ricorda, si è creato subito un capannello di persone che, insieme alla polizia, hanno subito chiesto cosa fosse successo.

"Ho spiegato la situazione e alla fine, per fortuna, un signore, vedendomi così disperato, mi ha dato un passaggio in macchina fino a Monaco. La polizia mi ha dato un permesso per attraversare il confine, nel caso ci avessero fermato".

"Mi sono sentito completamente perso perché per Flixbus non c'erano soluzioni. – spiega Francesco – Sono passati mesi ma a me ancora oggi dà fastidio e fa rabbia questo. Io posso aver sbagliato nel fare ritardo, ma loro non mi hanno aiutato minimamente. Tra l'altro, il Flixbus era in ritardo di quasi due ore, non credo che per 5 minuti sarebbe morto qualcuno".

Appena arrivato a Monaco il 22enne si è rivolto alla polizia per denunciare lo smarrimento dello zaino e del passaporto. Gli agenti gli hanno consigliato di affidarsi a un avvocato per capire se ci fossero gli estremi per fare causa contro la compagnia o gli autisti: "Ma come avrei potuto? Ho 22 anni, sono uno studente e non me lo posso permettere".

"Nel mio caso sono stato anche fortunato, poteva andarmi molto peggio. Il fatto che contesto è che non mostrato un minimo di umanità. E se al mio posto ci fosse stata una persona anziana? – conclude Francesco – Io voglio solo che su questo venga fatta più attenzione".

La replica di Flixbus

Fanpage.it ha contatto Flixbus per un commento sulla vicenda. "Siamo davvero spiacenti per quanto verificatosi e comprendiamo il disagio vissuto dal passeggero, a cui va la nostra più sentita vicinanza", fanno sapere dall'azienda.

"Ci preme chiarire che, in qualità di operatore di linea, il nostro servizio è vincolato a una tabella oraria con orari predefiniti, analogamente a quanto previsto per i treni e gli aerei", aggiungono.

"Il rispetto di tali orari nello svolgimento della corsa è fondamentale soprattutto per la possibile presenza a bordo di persone il cui viaggio prevede un’interconnessione, e che devono prendere un altro autobus, un treno, un aereo o un qualsiasi altro mezzo di trasporto, anch’esso vincolato al rispetto di orari precisi, per raggiungere la propria destinazione finale".

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