“Mi sento male”: le ultime parole del sub disperso a Chioggia. Nel 2006 figlio morì poco lontano
Continuano le ricerche di Luigino Drago, 68enne di Loreo, in provincia di Rovigo, il pensionato 68enne di Adria che da ieri è disperso nelle acque della cosiddetta Tegnùe, a cinque miglia al largo di Chioggia, mentre faceva un’immersione come sub. L'uomo si trovava in barca assieme a un'altra persona, quando dopo un'immersione è tornato in superficie in difficoltà, ha cercato di salire sulla barca ma non ci è riuscito. “Mi sento male”, ha detto cercando di chiedere aiuto. L'amico, però, non è riuscito a soccorrerlo in tempo e l'uomo si è inabissato senza più tornare in superficie. Immediata la chiamata ai soccorsi, ma le ricerche, fino ad ora, non hanno dato alcun esito. Sul luogo sono subito intervenuti diversi mezzi navali, un nucleo sommozzatori, un elicottero ed un aereo della Guardia Costiera, insieme a un elicottero ed al nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Venezia. Le ricerche si sono concentrate sul punto in cui è stato individuato un parabordo collegato al fondo con una cima, utilizzato da Drago come guida durante le risalite. Le ricerche sono state sospese al tramonto e riprese alle prime luci dell’alba. Per adesso del sub 68enne nessuna traccia.
Il tremendo precedente
Nel luglio 2006 Maurizio Drago, il figlio 35enne di Luigino, era morto in circostanze del tutto simili al padre non lontano dal luogo dove il genitore è stato dato per disperso. Le tegnùe sono rocce costruite dagli organismi marini, e i subacquei che s’immergono possono apprezzare le spugne, le ascidie coloniali e gli anemoni. Il valore naturalistico di questo ambiente naturale è stato riconosciuto e protetto con l’istituzione, nell’agosto 2002, di una Zona di tutela biologica che ha introdotto il divieto di pesca.