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Omicidio Paolo Stasi a Francavilla Fontana

“Mi prepari uno spinello?”. “Subito, capo”. Chat tra Paolo Stasi e la madre conferma pista droga

Le conversazioni tra il 19enne di Francavilla Fontana Paolo Stasi e sua madre confermano che l’omicidio del giovane potrebbe essere maturato negli ambienti dello spaccio di droga.
A cura di Davide Falcioni
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Nuovi inquietanti dettagli emergono dalle indagini sull’omicidio del 19enne di Francavilla Fontana Paolo Stasi, ucciso la sera del 9 novembre scorso da un 17enne con un colpo di pistola. A suscitare scalpore in particolare sono le chat tra la vittima e sua madre, conversazioni nelle quali la donna chiede al ragazzo: "Mi prepari uno spinello?". "Subito, capo", risponde il figlio. È stato inoltre scoperto che la borsa con tracce di hashish e materiale per il confezionamento non era accanto al cadavere, ma nella stanza della vittima.

Secondo quanto si apprende gli investigatori hanno scoperto questi dettagli dai messaggi telefonici intercorsi tra il 19enne ucciso la sera del 9 novembre a Francavilla Fontana, e la madre Nunzia D’Errico, la quale davanti agli inquirenti ha ammesso che nella loro casa circolava droga dando nei giorni scorsi un'importante svolta alle indagini.

Come rivela l’ordinanza del tribunale del riesame di Brindisi che ha confermato il sequestro della pistola a gas e del denaro trovati a casa del 18enne indagato per il delitto, l'ipotesi degli inquirenti è che il movente dell'omicidio possa essere stato uno sgarro negli ambienti dello spaccio. Va accertato se il 19enne Paolo Stasi sia stato coinvolto direttamente o se sia stato tirato in ballo da qualcuno che lui voleva difendere.

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Secondo gli investigatori, i 9mila euro trovati in casa del 18enne indagato e sequestrati sarebbero frutto proprio dei proventi del traffico di droga. La circostanza è riportata sempre nelle pagine dell’ordinanza che ha rigettato la richiesta di restituzione di arma e denaro al ragazzo. Gli investigatori ricordano inoltre i continui contatti telefonici fra Paolo Stasi e l’indagato poco prima dell’omicidio. Elementi che fanno ipotizzare è che il 19enne custodisse lo stupefacente per conto dell’amico.

Per il delitto di Stasi restano indagati, con l'accusa di omicidio volontario in concorso, aggravato da futili motivi e da premeditazione, un ragazzo di 18 anni e un 19enne: tutti e due restano a piede libero.

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