“Mi picchiava e mi minacciava: ‘ti uccido putt…’. Oggi ho detto basta”
Maria è una mamma (e nonna) 52enne di Udine. Vedova del primo marito, lavora in una azienda che produce mobili e da due anni ha una relazione con un collega. Domenica è stata vittima di un grave episodio di violenza, ma stavolta – come racconta a Fanpage.it – ha deciso di dire basta. E rompere la catena di violenza che la unisce a sua figlia, anche lei vittima di violenza dal marito.
Cosa è accaduto domenica 8 luglio?
L'ennesimo episodio di violenza domestica. Il mio compagno, con il quale divido la vita da due anni, mi ha picchiato selvaggiamente e minacciato di morte.
È stata la prima volta?
No, ma stavolta per me qualcosa è cambiato: ho deciso di smettere di subire e ho chiamato i carabinieri per denunciare.
Come è iniziata la lite?
Eravamo a casa mia, lui era, come sempre sotto l'effetto di droghe leggere. Gli ho detto che avrebbe dovuto smetterla perché ci sono io nella sua vita e dovrebbe occuparsi di me. Lui è diventato aggressivo.
Ha provato a difendersi?
Certo, come sempre. Reagisco sempre alle botte, ma è una lotta impari, lui è più forte di me.
Questa volta come è andata?
Mi ha afferrato e scaraventata contro il muro procurandomi una ferita alle testa, ma il peggio è arrivato quando mi ha messo le mani al collo e mi ha urlato: "Ti uccido!"
Ha temuto per la sua vita?
Ho temuto che mi uccidesse, se avessi avuto qualcosa sottomano mi sarei difesa, ma ho dovuto subire.
E poi? Come si è liberata
Sono riuscita a sfuggirgli e allora ho chiamato i carabinieri. Poi sono andata all'ospedale.
Da questa brutta storia ha subito una duplice ferita, morale e fisica, parliamo di quella fisica: come se l'è cavata?
Dieci giorni di prognosi, traumi e una ferita alla testa che mi impedisce di lavarmi anche il sangue dai capelli.
E la ferita interiore?
Beh, mi aveva già picchiato prima e anche insultato e deriso perché, oltre a lavorare, studio come guardia zoofila, ma sa cosa mi h ferito di più?
Cosa la ferisce di più?
Quell'insulto, puttana. Le ferite alla dignità sono sempre le peggiori.
Perché ha deciso di dire basta?
Per me stessa, per altre donne, per mia figlia, anche lei accoltellata dal compagno. Basta con la violenza, spezzo la catena.