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Processo Ciro Grillo

“Mi hanno stuprata tutti”: il racconto della giovane che ha denunciato Ciro Grillo per le violenze

Dai verbali pubblicati su ‘La Stampa’ il racconto delle violenze subite dalla presunta vittima di uno stupro di gruppo, in cui sarebbe stato coinvolto Ciro Grillo, il figlio dell’ex comico e Garante del M5s: “Mi hanno violentata tutti”, dice la studentessa di 19 anni all’amica che era con lei quella notte.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Mi hanno stuprata tutti". La versione della storia dal punto di vista della ragazza di 19 anni, che ha denunciato uno stupro di gruppo ai suoi danni in cui sarebbe stato coinvolto anche il figlio di Beppe Grillo, Ciro, non era ancora stata raccontata in questi giorni di polemiche. Sta facendo ancora discutere il video che il Garante del Movimento Cinque Stelle ed ex comico aveva pubblicato sui social, per difendere il figlio dalle accuse, mentre si attende ancora la decisione del gup, che dovrà valutare se Ciro e i suoi tre amici dovranno essere processati.

Nel video in questione Grillo mette in dubbio la buona fede della giovane, sottolineando in particolare il periodo di tempo intercorso tra i rapporti sessuali, raccontati dalla giovane come violenze subite, e la denuncia, e cioè 8 giorni. L'ex comico però dimentica che un ritardo di questo tipo è molto frequente tra le vittime di violenza, e proprio per questo la nuova legge del ‘Codice rosso’ – firmata anche dall'ex ministra Bongiorno che è anche l'avvocato della giovane – ha raddoppiato i tempi per le querele da 6 mesi a 1 anno, tenendo conto proprio del fatto che spesso le denunce di fatti simili non sono immediate.

Ma soprattutto Beppe Grillo nella sua arringa a difesa del figlio Ciro non ha speso parole di vicinanza o comprensione per la studentessa, accusandola anzi di essere stata consenziente. ‘La Stampa' ha pubblicato la ricostruzione dei fatti di quella notte del 17 luglio del 2019, contenuta nei verbali.

L'episodio è avvenuto in un residence di Cala di Volpe, in Sardegna, dove il Garante del Movimento ha una villetta. La studentessa – Silvia non è il suo vero nome ma è chiamata così nell'articolo per proteggere la sua privacy – la mattina dopo ha raccontato in lacrime a un'amica che era con lei in vacanza quanto era accaduto nelle ore precedenti: "Mi hanno violentata tutti".

"Per capire cosa è accaduto bisogna ripercorrere quella serata nella sua interezza, basandosi sul fascicolo delle indagini, sviluppate in una ricostruzione certosina: sono stati sentiti decine di testimoni (financo tassisti, baristi e il fotografo della discoteca, amici, istruttori sportivi), intercettati i telefoni, recuperati i messaggi, persino analizzati al millimetro i frame di video e foto per capire dagli indumenti intimi, da mutande e t-shirt, chi agiva e chi guardava – si legge nel reportage di Gianluigi NuzziSilvia era sbarcata in Sardegna il 5 luglio, per esser poi raggiunta da Roberta e godersi il mare, il kite surfing e le serate a ballare, lasciando da parte greco e latino e gli impegni del liceo classico. A fine settimana i genitori la raggiungevano per stare insieme in un quadretto tra maturità e prima autonomia, che fa della costa Smeralda in luglio una colonia degli adolescenti dell'Italia opulenta alla conquista dell'attesa indipendenza".

Le due alloggiavano in un bed&breakfast in localita Barrabisa a Palau e da lì si spostavano in taxi. Martedì 16, alle 23,45, sono andate discoteca Billionaire. Ed è proprio in quel locale che conoscono Ciro Grillo e altri tre amici di Genova, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria.

Dopo una serata trascorsa bevendo, ballando e chiacchierando, verso le 5 la comitiva decide di uscire, ma le due ragazze non trovano un taxi: "Dai venite a fare due spaghetti da noi, poi vi riaccompagniamo domattina al bed&breakfast, abbiamo l'auto a casa, nessun problema", dicono i ragazzi di Genova. Tutti insieme vanno a Cala Volpe, dove però si sarebbero consumate le violenze: mentre Roberta dormiva sul divano Silvia sarebbe stata stuprata dal ‘branco'.

Al risveglio Silvia mette insieme i pezzi e dice tutto all'amica. Poi nel pomeriggio la studentessa va effettivamente a fare kitesurf, circostanza raccontata da Beppe Grillo nel suo video. Ma l'istruttore della ragazza, sentito dagli inquirenti, la trova "molto turbata". Dai verbali emerge poi un altro dettaglio importante: Roberta sarebbe andata in farmacia per chiedere la ‘pillola del giorno dopo' perché i quattro indagati non avrebbero usato il preservativo.

La ricostruzione della notte delle violenze

Quella notte, quando l'amica si addormenta in soggiorno, Silvia rimane a chiacchierare con i ragazzi, che continuavano a bere. Ad un certo punto la ragazza si sente e stanca e va a sdraiarsi in una camera singola. Secondo i verbali uno dei giovani la segue, e contro la sua volontà la costringe a un rapporto completo, mentre gli altri ragazzi aspettano sull'uscio.

Quando riesce finalmente a divincolarsi Silvia si alza per andare in bagno. Lì viene raggiunta dallo stesso ragazza che l'ha appena assaltata in camera da letto, che la stupra ancora nel box doccia. A quel punto Silvia piange e tenta di svegliare l'amica, che però non si rende conto della situazione e continua a dormire. I ragazzi tentano di rassicurarla, promettendole di riaccompagnarla presto a casa, passato l'effetto dell'alcol. Sono ormai le 9, scrive Nuzzi, e i giovani le propongono di andare a dormire. Ma prima Grillo e due amici la costringono a bere della vodka, tenendola per i capelli. Poi in camera da letto la violentano a turno, finché Silvia non perde conoscenza.

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