“Mi hanno sparato in testa, sono vivo per miracolo”: parla il 16enne sopravvissuto alla strage di Monreale

"Mi hanno sparato in testa. In quei momenti credevo di morire". A parlare è un ragazzo di 16 anni sopravvissuto per miracolo alla strage di Monreale, in cui sono morti tre giovani di 23, 25 e 26 anni del posto nella notte tra sabato e domenica e per la quale è stato fermato un 19enne del quartiere Zen di Palermo, Salvatore Calvaruso.
L'adolescente, in esclusiva a Tgcom24, ha spiegato di essere vivo per miracolo e di non aver partecipato alla rissa scoppiata prima che venisse aperto il fuoco. "Non ho visto chi ha sparato, ho sentito solo i colpi e ho visto gente a terra. Mi sono ritrovato nella confusione", ha detto il 16enne al momento ricoverato all'ospedale Ingrassia di Palermo, rievocando anche i drammatici e concitati momenti degli spari e del suo ferimento, per fortuna non letale: "Pensavo di morire". E sui motivi della sparatoria ha affermato di non aver capito.
Infine ha fatto un appello: "Chiedo giustizia, chi ha fatto questo deve pagare. Voglio solo dire condoglianze alle famiglie delle vittime". Insieme al 16enne risulta ferito anche un uomo di 33 anni che ha una ferita da arma da fuoco alla gamba, ma le sue condizioni sono in miglioramento.
Intanto, sarà conferito domani alle 14.30 in Procura, a Palermo, l'incarico ai medici legali che dovranno eseguire l'autopsia di Salvo Turdo, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli, i tre ventenni uccisi durante una sparatoria a Monreale, sabato scorso. A effettuare gli accertamenti saranno Stefania Zerbo, Tommaso D'Anna e Simona Pellerito. Mentre si terrà mercoledì mattina davanti al gip di Palermo l'udienza di convalida del provvedimento di fermo di Salvatore Calvaruso, accusato di avere sparato nella notte tra sabato e domenica nella piazza di Monreale. Calvaruso da ieri è recluso nel carcere Pagliarelli. Di oggi è anche la notizia che il suo avvocato ha rinunciato al mandato. "Dopo una lunga riflessione, tenuto conto del grande impegno che la vicenda richiede, mosso da grande senso di responsabilità e di rispetto nei confronti di chi, in un momento assai particolare e delicato della sua esistenza, ha deciso di affidarmi la sua difesa, mi trovo costretto a rinunciare alla stessa, poiché risulta assolutamente inconciliabile temporalmente con quella già assunta nell'ambito di tanti altri procedimenti di pari complessità", ha spiegato Giovanni Castronovo, nominato difensore di fiducia di Calvaruso.