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Processo Ciro Grillo

“Mi hanno fatto bere poi mi hanno stuprata”. Parla la ragazza che accusa il figlio di Grillo

La ventenne scandinava che ha denunciato il figlio di Beppe Grillo e tre amici ha raccontato: “Avevo bevuto molto, soprattutto vodka, ero ubriaca. A casa hanno continuato a farmi bere. A un certo punto uno di loro mi ha portato in una stanza, voleva fare sesso. Gli ho detto di no due volte, lui mi ha costretta. Poi sono arrivati gli altri e hanno abusato di me a turno”.
A cura di Davide Falcioni
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"Avevo bevuto molto, soprattutto vodka, ero ubriaca. A casa hanno continuato a farmi bere. A un certo punto uno di loro mi ha portato in una stanza, voleva fare sesso. Gli ho detto di no due volte, lui mi ha costretta. Poi sono arrivati gli altri e hanno abusato di me a turno". E' il racconto fatto dalla modella scandinava che ha denunciato Ciro Grillo, figlio del comico Beppe, e tre suoi amici. La giovane ha raccontato di essere stata stuprata dal gruppo dopo un incontro alla discoteca Billionaire di Flavio Briatore, a cui era seguito un festino nella villa del fondatore del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo a Porto Cervo.

Come spiega Il Secolo XIX la modella ha sporto denuncia il 26 luglio ai carabinieri della stazione Moscova di Milano. Oltre a Ciro Grillo, figlio di Beppe, la ventenne accusa tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria, ed Edoardo Capitta. La ragazza sarebbe arrivata in caserma sconvolta in compagnia della madre. Quando le è stato chiesto come mai avesse atteso dieci giorni prima di denunciare un fatto avvenuto il sedici luglio la ragazza ha detto che era in vacanza con delle amiche e, prima dell’arrivo della madre, è rimasta sola alcuni giorni; a lei trova il coraggio di raccontare quanto accaduto. Il volo per il ritorno a Milano, ha raccontato ancora agli inquirenti, era già stato prenotato e per questo ha deciso di sporgere denuncia solo una volta tornata a casa.

Dal canto loro i quattro indagati, tutti figli di importanti professionisti della cosiddetta "Genova bene", hanno dichiarato che il rapporto con la ragazza è stato consenziente. I quattro ragazzi due giorni fa sono stati interrogati per ore dal magistrato Laura Bassani, pubblico ministero della Procura di Tempio Pausania, titolare del fascicolo. Nel frattempo i carabinieri di Milano hanno acquisito tutti i cellulari e un filmato, la cui interpretazione però non sarebbe univoca. Secondo la vittima dimostrerebbe la violenza, mentre per i legali dei quattro dimostrerebbe il contrario, cioè che la ragazza era consenziente.

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