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Meteo, dopo i giorni della merla arrivano pioggia e neve

Venti più miti meridionali porteranno nubi e piogge al Centro-Nord, con precipitazioni via via più diffuse a partire da giovedì 2 febbraio.
A cura di S. P.
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Trascorsi i cosiddetti giorni della merla, quelli in cui la tradizione vede l’inverno al suo picco, il mese di febbraio dovrebbe riportare pioggia e neve sulla penisola. Addio dunque al sole che ha caratterizzato le ultime giornate di questo primo mese del 2017. Secondo gli esperti del sito ilmeteo.it, gennaio si chiude senza particolari stravolgimenti, con un tempo solo leggermente instabile. Poi il flusso atlantico inizierà a scendere di latitudine, andando a interessare i settori occidentali europei e anche il Mediterraneo. Una situazione che porterà quindi a un peggioramento delle condizioni meteo. In particolare, venti più miti meridionali porteranno molte nuvole e piogge al Centro-Nord, con precipitazioni via via più diffuse a partire da giovedì 2 febbraio.

Già domani primo febbraio sarà coperto al Centro-Nord, con occasionali piovaschi, più probabili su Liguria, Toscana e Lombardia. Al Sud e sulle isole maggiori resisterà ancora il Sud. Poi, a partire da giovedì, una bassa pressione atlantica porterà diffuso maltempo al Nord, ma anche in Toscana, Lazio, Umbria e Campania. In queste regioni è prevista tanta pioggia in pianura e neve copiosa sulle Alpi sopra i 1.000/1.200 metri, a quote più alte in Appennino. Grazie ai venti più miti meridionali, le temperature subiranno un aumento importante su tutta la penisola.

Intanto, gli esperti de ilmeteo.it hanno analizzato otto città italiane (Milano, Torino, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Bari) e hanno calcolato la temperatura media dei tre mesi invernali a partire dall'inverno 2011/2012 fino al 2015/2016. È emerso che “nonostante le varie alternanze termiche, la temperatura media è costantemente aumentata, seppur di poco, per cui stiamo andando incontro a un continuo, seppure lento e graduale, riscaldamento invernale”. In particolare, nei 5 anni presi in considerazione il 2013/2014 è stato il più caldo. “L'inverno attuale invece – così i meteorologi – sembra essere in controtendenza, con valori medi, sia di gennaio che dicembre, molto bassi rispetto agli inverni precedenti. Che sia l'inizio di un nuovo raffreddamento?”.

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