Mestre. Positiva al coronavirus, litiga al supermercato e tossisce in faccia alla cassiera
Hanno tossito per dispetto addosso ad una cassiera, ma una delle due era positiva al Coronavirus. Il deprecabile episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì in un un supermercato nella zona del Terraglio, la strada che collega Venezia Mestre a Treviso. “Due clienti sono entrate, hanno messo i prodotti nel carrello e si sono dirette in cassa” racconta la delegata Filcams Cinzia Gatto. Dall’altra parte del bancone c’era la cassiera “senza mascherina perché l’azienda non ce le aveva ancora fornite” riprende la sindacalista. “Le due donne hanno caricato la spesa sul nastro e nel fare questo si sono sporte molto verso la cassiera, la quale le ha pregate di rispettare la distanza minima di sicurezza – continua Gatto – e di fronte a questo le hanno tossito addosso di proposito”.
A quel punto è ovviamente salita la tensione. Un altro cliente del market è riuscito a bloccare le due donne, pare entrambe straniere, mentre uscivano dando così il tempo agli addetti alla vigilanza del punto vendita di intervenire. Si sarebbe così accesa una discussione “e a quel punto è arrivata la polizia che ha preso le loro generalità”, spiega ancora Gatto. Una spiacevole vicenda seguita pochi giorni dopo da una notizia preoccupante. La Questura ha contattato la cassiera per comunicarle che a una delle due clienti era stato fatto il tampone dal Servizio igiene pubblica ed era risultato positivo. L’Usl aveva infatti spiegato alla polizia di aver sottoposto al test, poi risultato positivo, ad una donna straniera che si era allontanata volontariamente. “Ora per la collega è stato disposto l’isolamento fiduciario e nel frattempo è stata sottoposta a tampone il cui esito dovrebbe arrivare in queste ore” continua Gatto. Non è chiaro se la cassiera abbia intenzione di sporgere denuncia.
“Ma quello non è l’unico episodio grave che si sta verificando in questi giorni di emergenza” denuncia la delegata Filcams. “Pochi giorni dopo quei fatti un cliente mi ha aggredito verbalmente mentre ero in cassa perché i colleghi all’ingresso avevano fatto entrare lui ma non la moglie. Si è sporto arrivandomi a pochi centimetri dal viso e fortunatamente io indossavo la mascherina, ma lui no. Veniamo insultati quotidianamente solo perché chiediamo di indossare i guanti per scegliere la frutta, chiediamo di rispettare le distanze di sicurezza o perché cerchiamo di spiegare a intere famiglie intente a entrare che può farlo solo uno di loro”.