Mestre, i vigili del fuoco dopo la strage: “Abbiamo estratto anche bambini, fatto il possibile”
"Per le vittime non c'è stato nulla da fare, abbiamo estratto anche dei bambini e speriamo che le loro condizioni non siano gravi. Ma essere riusciti salvare 15 persone, che abbiamo affidato alle cure sanitarie, è testimonianza di grande capacità operativa".
Così Luca Cari ha raccontato ai microfoni di Fanpage.it l'intervento dei vigili del fuoco di ieri sera a Mestre, dove un bus, con a bordo decine di turisti, è precipitato dal cavalcavia Vempa e ha poi preso fuoco. Il bilancio è drammatico: 21 morti, tra cui un neonato, e 15 feriti, di cui 8 in terapia intensiva.
L'intervento dei vigili del fuoco è stato tempestivo, ma anche molto complesso. "Abbiamo trovato una situazione critica dal punto di vista operativo – ha detto Cari -. Si è trattato innanzitutto di spegnere le fiamme, per poter poi accedere all'interno e prestare soccorso alle persone, che erano tante. Siamo riusciti a salvare diversi passeggeri, questo è il grande risultato da parte di 60 vigili del fuoco che sono subito intervenuti".
Su cosa abbia scatenato l'incendio, Cari non si sbilancia. "È tutto da verificare", ha detto. Poi, ha lanciato un pensiero alle vittime: "Purtroppo nulla abbiamo potuto fare per loro. L'impatto è stato sicuramente importante perché sono una decina di metri di altezza del cavalcavia. Essere comunque riusciti a salvare 15 persone, che abbiamo affidato alle cure sanitarie, è testimonianza di grande capacità operativa da parte dei vigili del fuoco che sanno come affrontare questo tipo di intervento in modo rapido".
L'intervento è continuato anche all'alba di questa mattina. "Intorno alle 5 siamo riusciti a sollevare con le gru la carcassa del mezzo, caricarla su un pianale quindi l'abbiamo trasferito in una zona sicura dove continua l'opera di assistenza e raffreddamento con un continuo getto d'acqua per evitare che le fiamme possano riprendere".
Tra i primi a intervenire ci sono stati anche i sanitari del 118. "Siamo tra i primi mezzi intervenuti poco dopo le 20 – ha raccontato a Fanpage.it Federica Stella -. Ci siamo trovati davanti uno scenario particolare e abbastanza unico. Abbiamo alcuni pazienti ricoverati in rianimazione a Mestre e poi anche a Mirano, Dolo, Treviso e Padova. I nostri pazienti erano tutti abbastanza critici, con pochi abbiamo potuto comunicare. Quelli che parlavano erano tutti alla ricerca dei propri familiari, quindi cercare di capire in che condizioni si trovavano quelli che viaggiavano con loro".