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Matteo Messina Denaro

Messina Denaro, rabbia e lacrime dei cittadini di Campobello: “La mafia fa schifo, è un incubo”

Assemblea cittadina per dire no alla mafia a Campobello di Mazara, dove si nascondeva Matteo Messina Denaro. “La città sta vivendo un incubo”: il 25 gennaio una manifestazione con tutta la Valle del Belice.
A cura di Roberto Marrone
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Assemblea cittadina a Campobello di Mazara
Assemblea cittadina a Campobello di Mazara
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Commozione, lacrime e tanta rabbia da parte dei cittadini onesti di Campobello di Mazara che non ci stanno a farsi dare tutti dei mafiosi e omertosi. “Le nostre famiglie, i nostri figli, la nostra comunità è la più bella che possa esserci al di là di coloro i quali si sono resi responsabili di questi fatti delittuosi”.

Sono queste le prime parole di Giuseppe Castiglione, sindaco della città, che questo pomeriggio ha radunato tutte le associazioni, gli enti e i cittadini per discutere gli aspetti organizzativi della manifestazione che si svolgerà il prossimo 25 gennaio di fronte al “primo covo” per festeggiare, insieme alla città di Castelvetrano, ai sindaci della Valle del Belice e ai cittadini di Campobello, l’arresto di Matteo Messina Denaro e per dare dimostrazione che il territorio trapanese è fatto di tantissima gente per bene.

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“La città e tutti i campobellesi stanno attraversando un incubo”, dichiara un cittadino accorso alla riunione ma che sintetizza il pensiero di tutti i presenti. La richiesta al sindaco da parte della comunità è unica, l’impegno al rilancio dell’immagine della città.

Ma il primo cittadino esordisce subito con una proposta, già sottoposta e condivisa dal vicino sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano e che sarà portata nei prossimi giorni sul tavolo del Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ovvero quella di intitolare, in ogni città della Sicilia, una strada al “16 gennaio 2023” in ricordo di questo grande giorno simbolo di liberazione con l'arresto di Matteo Messina Denaro.

Nella conclusione del suo intervento il sindaco di Campobello afferma con forza: “Tutto questo una volta e per tutte deve finire e cominci subito la nostra libertà, dobbiamo essere liberi di agire, di andare a lavorare. Noi respingiamo con forza le accuse che vengono date pesantemente alla nostra città”.

Presente all’incontro anche Salvatore, fratello di Agostino Catalano, agente morto nella strage di via D’Amelio. “Campobello è questa – grida Castiglione – quest’uomo (indicando Catalano), è l’esempio della vera comunità della nostra città”.

Gli applausi delle circa cento persone presenti fanno da padrone per molti minuti mentre tutti in coro, visibilmente commossi, gridano: “La mafia fa schifo, viva Campobello!”.

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