Messina Denaro, Andrea Bonafede rimane in silenzio davanti al gip: il ruolo chiave del geometra
È rimasto in silenzio davanti al gip Andrea Bonafede, l'uomo arrestato per avere prestato la sua identità al boss Matteo Messina Denaro. All'interrogatorio di garanzia di questa mattina, Bonafede si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip Alfredo Montalto
Bonafede, geometra 59enne residente a Campobello di Mazara finora incensurato, è stato arrestato nella serata di lunedì, a una settimana di distanza dalla cattura del boss mafioso nella clinica di Palermo. L’accusa nei confronti di Andrea Bonafede è di associazione mafiosa.
Per il gip, che ha accolto la richiesta di misura cautelare del procuratore Maurizio de Lucia, dell’aggiunto Paolo Guido e del pm Piero Padova, Andrea Bonafede sarebbe un “uomo d’onore riservato”, ovvero una persona fondamentalmente estranea al giro stretto del capomafia rimasto latitante per trenta anni utile proprio per allontanare i sospetti degli investigatori.
Il geometra di Campobello di Mazara e il boss di Castelvetrano pare si conoscessero da tempo, secondo quanto emerge dall’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di Bonafede.
Nel corso dell'interrogatorio a cui è stato sottoposto dopo l’arresto di Messina Denaro, il vero Bonafede aveva detto di "aver incontrato causalmente" il boss "circa un anno prima per strada a Campobello di Mazara" e di aver ricevuto una prima richiesta di aiuto in ragione dei gravi problemi di salute di cui il latitante affermava di soffrire. Da qui la sua risposta positiva alla richiesta del boss "di cessione dei documenti del Bonafede per potersi curare", sia tessera sanitaria che carta d'identità, "che in una seconda occasione gli sarebbe stata restituita".
Bonafede ha anche ammesso di aver acquistato un appartamento coi soldi che Matteo Messina Denaro gli aveva consegnato. Ma la versione del geometra non ha convinto gli inquirenti: non tornano, tra le altre cose, le tempistiche fornite da Bonafede sul suo rapporto con Messina Denaro.
Non è possibile che i due si siano incontrati un anno fa casualmente. Già il 13 novembre 2020, ad esempio, Messina Denaro aveva utilizzato l'identità di Bonafede per sottoporsi a un intervento chirurgico. Ed è emerso che il geometra aveva fornito al capomafia anche due autovetture intestate all’anziana mamma di Bonafede.
Insomma, secondo quanto si legge nell'ordinanza, "le condotte di Bonafede hanno avuto inizio ben prima di quanto da lui stesso affermato nel corso dell'interrogatorio".