Messina Denaro, le partite a poker durante la latitanza e la chat Whatsapp per organizzarsi
Tutti lo cercavano e ma il superlatitante Mattia Messina Denaro giocava a poker come ne sulla fosse. E la scoperta più recente fatta dai carabinieri del Ros e dalla Procura di Palermo che ha arrestato l'ex boss di Castelvetrano a gennaio del 2023 e morto lo scorso settembre.
È quanto è emerso dalle motivazioni della sentenza con la quale il giudice per l’udienza preliminare Stefania Brambille ha inflitto 13 anni e 4 mesi di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa a Lorena Lanceri.
È stata lei insieme al marito Emanuele Bonafede (condannato a 6 anni e 8 mesi), dicono gli inquirenti, a provvedere alle necessità di Messina Denaro e a consentire al capomafia “di permanere anche fisicamente nel territorio mafioso da lui diretto”.
Nei cellulari sequestrati alla donna è stata trovata una chat di gruppo su whatsapp dal titolo "pokerino beverino" alla quale partecipano Messina Denaro, che usava però il nome di Francesco Salsi, e altre persone che partecipavano alle serate. I giocatori si incontravano, anche nel periodo della pandemia, spesso a casa della Lanceri e del marito Emanuele Bonafede.
Nel gruppo "pokerino beverino" c'è una foto inviata ad uno dei partecipanti, assente quel giorno, in cui si legge "il dottore stasera è distrutto", commento legato forse al fatto che Messina Denaro aveva perso.
Il rapporto tra la donna e il boss risale a molto prima della cattura di Messina Denaro, almeno al 2017, “anno in cui ‘lest’ (uno dei soprannomi dato alla donna dal boss ndr) già appare stabilmente nei rendiconti mensili e annuali di spesa del capo mafia acquisiti durante le indagini”.
Un arco temporale ampio nel quale “egli, grazie al prezioso aiuto della sua rete di protezione, di cui faceva parte la Lanceri, è riuscito a perpetrare la sua latitanza continuando ad operare indisturbato sul territorio campobellese quale vertice della consorteria mafiosa”.