Messina Denaro e la convivenza con Laura Bonafede, della figlia Martina diceva: “Le ho insegnato tutto”
Avrebbero vissuto insieme per diverso tempo prima dell'arresto, forse per anni. Secondo chi indaga, Matteo Messina Denaro avrebbe fatto grande affidamento sulla famiglia Bonafede per il prosieguo della sua latitanza: da Andrea Bonafede avrebbe "preso in prestito l'identità" per gli ultimi due anni da ricercato, mentre alla maestra Laura, figlia del boss Leonardo, avrebbe affidato le comunicazioni con gli affiliati.
L'insegnante arrestata nelle scorse ore dai carabinieri del Ros è stata sua amante e convivente per lunghi periodi (a più riprese, secondo le indagini, dal 2007 al 2017). L'accusa nei suoi confronti è di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza. Bonafede avrebbe favorito non solo la latitanza del boss di Cosa Nostra, ma anche le comunicazioni tramite pizzini, fornendogli informazioni utili per evitare le forze dell'ordine.
La docente e il boss si sarebbero incontrati di nascosto per anni e i luoghi degli incontri sono ricordati in diversi pizzini. Messina Denaro avrebbe avuto un rapporto privilegiato anche con Martina Gentile, figlia dell'insegnante e di Salvatore Gentile, condannato all'ergastolo. Madre e figlia, secondo le autorità, erano in "adorazione del boss", al quale erano legate da anni anche in virtù di una lunga convivenza. Lo conferma Messina Denaro in una lettera alla sorella, sottolineando che per anni aveva vissuto con Martina Gentile "tutti i giorni".
In particolare, Martina Gentile era per il boss "come una figlia". Messina Denaro parlava di lei alla sorella Giovanna in una lettera trovata dai carabinieri e datata 21 aprile 2022. "Ho cresciuto una figlia – diceva – che non è mia figlia biologica, ma per me è come se lo fosse. Mi ha dato l'amore di una figlia, mi ha voluto bene e mi vuole bene, ha molto di me perché le ho insegnato tutto io. Se tu la vedessi ti sembrerebbe me al femminile". La donna risulta indagata per aver favorito la latitanza del boss e le sue comunicazioni con gli affiliati di Cosa Nostra, ma non è stata sottoposta a custodia cautelare in carcere.
"Lei – continuava Messina Denaro – ha dato un senso alla mia vita solitaria, ha molto di me, forse anche troppo. Ha il mio carattere, gliel'ho insegnato io, lei era predisposta. Non ci vediamo più, ma è rimasta attaccata a me e quando può mi scrive". Il coinvolgimento delle due negli affari del boss, secondo chi indaga, era evidente. Laura Bonafede, infatti, era "fortemente interessata alle sorti della famiglia mafiosa nel paese".
In particolare, da una lettera del 3 dicembre 2022 si capisce che l'ormai ex insegnante e il latitante condividevano anche interessi economici:la donna informava Matteo Messina Denaro di prezzi e "obiettivi", da intendersi come margini di profitto.