Messina Denaro e il rapporto con la figlia Lorenza, al pm rivelava: “Ha chiesto lei il mio cognome”
Durante il suo ultimo interrogatorio del 7 luglio scorso davanti ai magistrati Matteo Messina Denaro aveva parlato della figlia Lorenza. Il boss di Castelvetrano non era mai riuscito a chiedere un incontro alla figlia durante la lunga latitanza, una volta in carcere però sì. La Procura aveva autorizzato i loro incontri.
"La ringrazio, anche perché, se non me li autorizzavate, io non potevo mai chiarire", aveva detto la scorsa estate Messina Denaro al procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Paolo Guido.
La figlia ha deciso di cambiare il cognome in Messina Denaro
Che cosa si siano detti padre e figlia durante quegli incontri resta un affare privato. Si sa solo che i due non avevano mai avuto un rapporto ma il boss di Castelvetrano aveva tenuto a precisare che stavano cercando di chiarirsi. Tutto quello che voleva dirle durante la latitanza Messina Denaro lo ha scritto in pagine e pagine di diari, ora consegnati a Lorenza.
Mentre una volta in carcere era stato possibile organizzare un incontro (se non confronto) tra padre e figlia. E quegli incontri avrebbero permesso un loro riavvicinamento.
Il 7 luglio infatti all'aggiunto Paolo Guido e ai sostituti procuratori Pierangelo Padova, Gianluca De Leo e al comandante del Ros colonnello Lucio Arcidiacono, il boss aveva rivelato che la figlia avrebbe cambiato il suo cognome, da Alagna (ovvero quello della madre) a Messina Denaro.
Una decisione che avrebbe preso Lorenza: "L'ha chiesto lei, non gliel'ho chiesto…", aveva detto il boss. Che poi aveva aggiunto: "Ci sono cose che nella vita non si chiedono: se non lo vuole fare, di sua sponte, sennò restano cose così…io non ho chiesto a mia figlia".
I procuratori così avevano fatto presente a Messina Denaro che se "lei continuava a essere latitante" i due non si sarebbero conosciuti e non si sarebbero mai chiariti.
L'incontro tra Messina Denaro e Lorenza durante la latitanza
Matteo Messina Denaro aveva svelato di aver visto la figlia durante la sua latitanza. Aveva confessato di esserle passato accanto ma che lei non lo aveva riconosciuto. Ai procuratori aveva raccontato che Lorenza e la madre "erano sul marciapiede, davanti la porta del…mia figlia qua e la madre qua, e io ci passai da dietro, così, e poi rientrai sul marciapiede. Ma con lei ci siamo guardati, con mia figlia, però non mi ha riconosciuto".
Il boss, al momento dell'interrogatorio, non ha saputo dire se la figlia si era ricordata di quello scambio di sguardi o no. Il 7 luglio Messina Denaro aveva detto: "Ancora questo fatto non lo abbiamo discusso, perché lei non ha letto i diari, se lei avesse letto i diari, c'era la data – credo fosse il 18 aprile – ma lei non lo sa, perché io ancora non gliel'ho detto (…) Il momento in cui si arriverà al punto (del diario) e dico ‘Ma tu te lo ricordi, così, così? Ti passai a fianco…'. Se invece lei avesse avuto i diari, già a quest'ora lo saprebbe da sé".
A questo punto era stato il pm Guido a promettere al boss che quando questi diari non fossero più stati necessari alle indagini sarebbero finiti nelle mani della figlia Lorenza. E così poi è stato.
Cosa aveva scritto Messina Denaro nei diari dedicati alla figlia
Nei suoi diari – parte dei quali successivamente il 7 luglio sono stati resi noti – Matteo Messina Denaro scriveva frasi dedicate alla figlia. Le affidava le sue riflessioni, quelle belle e quelle brutte. Il boss aveva espresso nero su bianco il suo odio nei confronti della madre della figlia, Franca Alagna, perché la riteneva il motivo del suo allontanamento da Lorenza.
In altri passaggi sembra voler fare il genitore, dando consigli di vita alla figlia. Era il maggio del 2019 quando il boss scriveva: "Oggi ho saputo che già da tempo vivi a Londra, essere genitori significa saper porre dei limiti. Tu non hai avuto posto alcun limite. Lorenza vedi che così facendo poi la vita ti frantuma. Tutto ciò lo si deve all’assenza/impotenza di un padre. Alla scelleratezza di una madre e alla pazzia-insensatezza della gioventù. Spero che i miei pensieri possano proteggerti figlia mia".
Poi l'arresto e l'incontro per la prima volta in carcere. Quante volte padre e figlia si siano incontrati non è noto: durate l'interrogatorio di luglio però il boss rivela solo che dopo quegli incontri Lorenza ha deciso di prendere il suo cognome. La ragazza è sempre stata riservata e, neanche tramite il suo avvocato, non ha mai rilasciato dichiarazioni. Chissà se però pagine e pagine di quei diari le ha lette.