“Messina Denaro collabori, anche su Denise Pipitone”: in tv l’appello dell’amica al boss
"Per quello che gli viene attribuito credo che possa e debba sapere cosa può essere accaduto a quella famiglia". A parlare è un'amica di Matteo Messina Denaro che ieri, intervenendo nel corso della trasmissione di La7 Non è l'Arena ha invitato il boss di Castelvetrano, arrestato lo scorso 16 gennaio a Palermo, a dire la verità, se in suo possesso, riguardante la scomparsa di Denise Pipitone.
All'indomani della cattura del Padrino, già i genitori della bambina, di cui si sono perse le tracce a Mazara del Vallo nel settembre del 2004, quando aveva solo 4 anni, avevano fatto un appello a Messina Denaro affinché li aiutasse a scoprire che fine avesse fatto Denise, che non è mai stata ritrovata.
E ieri un nuovo invito a dire la verità è arrivato anche da un'amica, che Messina Denaro aveva conosciuto a Palermo mentre si sottoponeva a chemioterapia per curare il tumore e con la quale c'è stato un fitto scambio di messaggi durante gli ultimi mesi.
"In questo momento lo inviterei a vestirsi di umiltà e a pensare alle persone che gli possono volere bene – ha detto la donna a Massimo Giletti – e indurlo a riflettere, a parlare e fare qualcosa per quelle persone che possono avere bisogno del suo aiuto".
Poi, il riferimento diretto al caso Pipitone. "Non ultimo, collabori sulla faccenda che riguarda Denise Pipitone, per dare aiuto a quella famiglia che ancora sta cercando una verità che riguarda la bimba sparita. C'è una grande voragine aperta in quella mamma e in quel papà che non sanno che fine ha fatto. Per quello che gli viene attribuito possa e debba sapere cosa può essere accaduto a quella famiglia. Potrebbe quanto meno redimere colpe che ha, cercando di aiutare una famiglia che soffre per la mancanza di quella creatura. Questa è una preghiera che gli farei", ha concluso la donna.
Anche secondo Piera Maggio, mamma di Denise, è impossibile che Matteo Messina Denaro, che si nascondeva a Campobello, a pochi passi da Mazara del Vallo, dove la piccola è scomparsa, non fosse a conoscenza dei dettagli di quanto successo alla piccola.
"Se è vero che Matteo Messina Denaro controllava tutta la provincia di Trapani è impossibile che non sapesse cosa fosse accaduto a Mazara del Vallo, chi avesse commesso il rapimento di nostra figlia, responsabili di aver scaturito un gran movimento ovunque. Siamo stati sempre convinti di questo, non perché l'avessimo ritenuto responsabile direttamente del rapimento, ma perché non si muoveva una foglia senza che non lo sapesse, quindi oggi detentore di tanti segreti. Dopo tutti gli accertamenti e le indagini del caso, Stato, magistrati, cortesemente chiedetegli dov'è nostra figlia. Se solo rispondesse a questa domanda anche indirettamente, potremmo finalmente arrivare alla verità e mettere fine a questo calvario", aveva scritto su Facebook all'indomani dell'arresto del boss.