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Messa di Natale, tutte le regole da seguire tra orario da coprifuoco e autocertificazione

Come cambia la Messa di Natale al tempo dell’emergenza Coronavirus: dall’orario anticipato della celebrazione della notte per rispettare il coprifuoco all’autocertificazione in caso di controlli, dagli ingressi scaglionati nei luoghi di culto all’obbligo di indossare la mascherina, tutte le novità e i consigli della Cei.
A cura di Ida Artiaco
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Con l'emergenza Coronavirus cambiano le regole della Messa di Natale. Dal divieto di assembramenti all'obbligo di indossare la mascherina, dal rispetto del coprifuoco all'autocertificazione da mostrare in caso di controlli, tante sono le novità per i fedeli che la notte della vigilia e il 25 dicembre andranno in chiesa per partecipare alla celebrazione eucaristica, che sarà dunque molto diversa rispetto agli anni passati. Non è un caso che anche Papa Francesco abbia deciso di adeguarsi alle normativa in vigore, decidendo non solo di anticipare alle 19:30 la Messa della notte, ma anche di spostare la benedizione Urbi et Orbi e l'Angelus di Natale dalla loggia di piazza San Pietro all'aula delle benedizioni del Palazzo Apostolico per evitare assembramenti. Ecco tutto ciò che c'è da sapere.

L'ora della Messa della notte anticipata per il coprifuoco

Dalle 22 alle 5 non sono permessi spostamenti, per questo la messa della Vigilia di Natale è stata anticipata in tutta Italia. La Conferenza episcopale italiana (Cei) aveva già precisato nei giorni scorsi che è "cura dei Vescovi suggerire ai parroci di ‘orientare’ i fedeli a una presenza ben distribuita, ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale che offre diverse possibilità: Messa vespertina nella vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno. Per la Messa nella notte sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto coprifuoco”, cioè entro le 22. Le celebrazioni si terranno così tra le 18:00 e le 20:30.

Zona rossa e autocertificazione

Essendo tutta Italia zona rossa nei giorni festivi e prefestivi dal 24 dicembre al 6 gennaio secondo il decreto Natale, sempre la Cei ha consigliato ai fedeli di avere con sé un modello di autodichiarazione per velocizzare le eventuali operazioni di controllo. La Circolare del Ministero dell’Interno del 7 novembre 2020 ha precisato, infatti, che i luoghi di culto dove ci si può recare per una visita o per la partecipazione a una celebrazione "dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini". Discorso diverso per i giorni feriali, in cui ci sarà la zona arancione: in questo caso i fedeli potranno raggiungere liberamente qualsiasi luogo sacro sito nel Comune di residenza, domicilio o abitazione. Se esso ha una popolazione non superiore a 5.000 abitanti è possibile recarsi in chiese situate in altri Comuni che non siano capoluoghi di provincia e distanti non oltre i 30 km.

Mascherine e distanziamento

La Cei ha infine raccomandato alle parrocchie di rispettare le norme sul distanziamento nelle chiese e sulle precauzioni anti-Covid anche durante le liturgie, come ad esempio, durante la somministrazione della comunione. Tutti dovranno indossare le mascherine e il numero di ingressi nei luoghi di culto sarà limitato

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