Meredith, Csm: giudice Nencini inopportuno, ma no al trasferimento
L’intervista rilasciata alla stampa dal presidente della Corte d'Appello d'Assise di Firenze, Alessandro Nencini, dopo la sentenza di condanna per Amanda Knox e Raffaele Sollecito nel processo bis sull’omicidio di Meredith Kercher è stata “inopportuna” ma trattandosi di un episodio isolato non ci sono gli estremi per un trasferimento d'ufficio per incompatibilità. È questa la posizione della prima commissione del Consiglio superiore della magistratura che ha deliberato di proporre al plenum l'archiviazione del fascicolo. Accanto alla relazione della maggioranza ne è stata però presentata una di minoranza dal togato di Magistratura Indipendente Antonello Racanelli: da quanto si apprende è più severa nei toni usati nei confronti del magistrato e, a differenza della prima, chiede al plenum anche di trasmettere gli atti alla Commissione per gli incarichi direttivi, perché si possa tener conto di questa vicenda quando il giudice di Firenze concorrerà per posti di vertice negli uffici giudiziari.
Polemiche dopo l’intervista di Alessandro Nencini – Le dichiarazioni del giudice Nencini giunsero a poche ore di distanza dalla sentenza Meredith e scatenarono non poche polemiche. Sul caso sono in corso accertamenti anche presso la Procura generale della Cassazione e anche l’ex Guardasigilli Annamaria Cancellieri aveva incaricato gli ispettori di via Arenula a svolgere approfondimenti.