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Meno vacanze estive e più esperienze: la proposta per cambiare il calendario scolastico

La petizione punta a ridurre la pausa estiva, aumentare le attività extra-curriculari ed estendere il tempo pieno obbligatorio fino ai 14 anni. In questo modo si aiuterebbero le famiglie dei lavoratori e si eviterebbe di abbandonare i ragazzi a loro stessi per tre mesi.
A cura di Niccolò De Rosa
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Petizione per ridurre le vacanze estive a scuola

Il lungo periodo delle vacanze estive è probabilmente il momento più atteso per gli studenti italiani, bramosi di relax, pomeriggi all'aria aperta e tanto tempo libero. Per alcuni ragazzi e ragazze però, la presenza di difficoltà socio-economiche come un complicato contesto familiare o la difficile conciliazione vita-lavoro dei genitori rischiano di trasformare i tre mesi lontani da scuola in un'occasione per vedere ampliare la forbice di disuguaglianze e opportunità rispetto ai coetanei.

Per questo motivo l'organizzazione no profit WeWorld e le autrici del blog Mammedimerda, Sarah Malnerich e Francesca Fiore, hanno indetto una petizione per chiedere al Ministero dell'Istruzione una riformulazione del calendario scolastico sul modello di alcuni Paesi europei – come Francia e Germania – dove le pause estive sono molto più corte.

L'appello, lanciato lo scorso settembre sulla piattaforma Change.org, ha già raccolto più di 35.00 firme, ma con l'avvicinarsi di giugno l'argomento è tornato prepotentemente d'attualità.

Le proposte della petizione

Il primo punto della proposta riguarda la necessità di ristrutturare l'attuale calendario scolastico "spalmando" le settimane di vacanza su tutto l'anno, magari rimpolpando il classico ponte "natalizio" o inserendo nuovi slot primaverili sul modello scolastico americano.

Così facendo, dicono gli autori della petizione, si manterrebbero i canonici 200 giorni di lezioni previsti dalla legge e, contemporaneamente, verrebbe garantita una maggiore continuità dell'attività scolastica, non più obbligata ad interrompersi per tre mesi consecutivi.

La seconda questione sollevata dalla petizione vorrebbe invece l'introduzione di una nuova figura di dirigente scolastico che, in collaborazione con enti territoriali, associazioni o aziende esterne, andrebbe ad aiutare i ragazzi e le ragazze nell'organizzazione di attività extracurriculari formative, così da evitare che gli studenti privi di un'adeguata rete sociale possano vivere i periodi lontano dalle aule come un momento di abbandono e alienazione.

L'ultimo passaggio della proposta riguarda infine l'estensione dell'obbligatorietà dell'istruzione: non più dai 6 ai 16 anni, ma dai 3 ai 18 anni compiuti.

A ciò si andrebbe ad aggiungere anche il vincolo del tempo pieno dai 3 ai 14 anni, un aspetto cruciale per permettere a madri e padri di non ridurre i propri impegni lavorativi (con conseguenze sia sulla carriera individuale che sul reddito) per occuparsi dei figli durante la giornata.

Le criticità e le possibili soluzioni

L'idea di accorciare le vacanze estive non è certo una novità assoluta e in passato sono state avanzate diverse perplessità riguardo la fattibilità di una simile revisione del sistema educativo.

L'obiezione più comune riguarda, ad esempio, l'impossibilità di tenere alunni e alunni in classe quando, soprattutto in certe regioni d'Italia, le temperature diventano roventi.

Le aule italiane non sono infatti attrezzate con adeguati sistemi di climatizzazione e rimanere ore e ore in una stanza torrida potrebbe risultare insostenibile e dannoso per la salute dei ragazzi e degli stessi insegnanti.

D'altro canto, come sottolineano gli stessi promotori di We World, tale contingenza potrebbe rivelarsi la giusta occasione per veicolare i fondi del PNRR nella messa a norma degli edifici scolastici, rendendoli più green e adatti alle nuove esigenze climatiche.

L'offerta educativa delle settimane estive potrebbe poi essere rimodulata in modo da inserire più momenti di socialità e attività all'esterno. Così facendo aumenterebbe il numero di esperienze arricchenti per gli studenti e si potenzierebbero le loro competenze "extra" (le cosiddette soft skills) sul mondo che li circonda.

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