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L'omicidio di Melania Rea

Melania Rea, Parolisi legge la sua condanna: i legali preannunciano ricorso

L’uomo condannato all’ergastolo per aver ucciso sua moglie ha letto in carcere le motivazioni della sentenza secondo le quali avrebbe compiuto l’omicidio per un rapporto sessuale negato. I suoi legali presto commenteranno quanto scritto dal giudice.
A cura di Susanna Picone
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L’uomo condannato all’ergastolo per aver ucciso sua moglie ha letto in carcere le motivazioni della sentenza secondo le quali avrebbe compiuto l’omicidio per un rapporto sessuale negato. I suoi legali presto commenteranno quanto scritto dal giudice.
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I legali dell’ex caporalmaggiore Salvatore Parolisi, condannato all’ergastolo per l’omicidio di sua moglie Melania Rea, hanno consegnato al detenuto una copia delle motivazioni della sentenza depositata dal giudice Tommolini. Parolisi, che secondo quanto viene scritto nella sentenza avrebbe ucciso Melania Rea perché quest’ultima gli aveva negato un rapporto sessuale, ha letto le motivazioni dietro le sbarre del carcere di “Castrogno”, motivazioni nelle quali non si riconosce. Il marito di Melania, infatti, si è sempre dichiarato innocente. Secondo quanto scrive l’agenzia Agi Parolisi, nel leggere spezzoni dei fogli della sentenza di condanna, non avrebbe fatto alcun commento né avrebbe manifestato alcuna emozione. Ma intanto, è stato già preannunciato dai suoi legali, ci si prepara al ricorso in appello.

I refusi nel documento del giudice – La terna di avvocati composta da Nicodemo Gentile, Valter Biscotti e Federica Benguardato, ha fatto sapere che lunedì mattina alle 11 presso il Caffè Grand’Italia in piazza Martiri della Libertà a Teramo, ci sarà una conferenza stampa necessaria per fornire le prime contro-deduzioni alle motivazioni della sentenza del gup. I legali di Salvatore Parolisi commenteranno la sentenza di condanna ed esamineranno le motivazioni nelle quali il giudice Marina Tommolini in qualche passaggio va anche oltre quanto ipotizzato dall’accusa. In questa occasione verrà dunque annunciata la strategia difensiva nel giudizio di secondo grado. Intanto, riguardo le motivazioni della sentenza di condanna depositate dal giudice, il settimanale “Oggi” ha “scovato” due errori che potrebbero determinare anche un ricorso per la loro correzione. Si tratta di due errori di orario del giudice nella parte relativa alla ricostruzione della vicenda.

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