Melania Rea: gli accertamenti dei RIS diranno se è davvero stata a Colle San Marco
Chi ha ucciso Carmela Melania Rea?
Se Melania Rea è stata davvero a Colle San Marco nel giorno della sua scomparsa, il 18 aprile scorso, è un mistero ancora da chiarire. Nonostante il marito, Salvatore Parolisi,continui a ribadire di essere arrivato sul pianoro insieme alla moglie e la piccola Vitoria attorno alle 14.40, in realtà nessuno conferma questa versione dei fatti. Anzi, sono circa 30 le persone ascoltate dalla Procura e che quel giorno a quell'ora si trovavano lì; trenta testimoni che negano di averla vista a Colle San Marco, e quindi non confermano il racconto di Salvatore Parolisi.
E' questo uno dei passaggi chiave dell'intera vicenda, che ha persuaso gli inquirenti a iscrivere Salvatore Parolisi nel registro degli indagati. Intanto, per venire a capo dell'enigma, già da tempo la Procura si è affidata alle analisi scientifiche. In particolare, oggi sono ripresi gli accertamenti su circa 100 reperti sequestrati nell'ambito del delitto di Melania Rea. Dall'11 luglio, invece, cominceranno le analisi botaniche e geologiche. L'obiettivo è sapere se il materiale ritrovato sotto la suola delle scarpe di Melania, così come il terriccio e gli aghi di pino rinvenuti sotto le sue unghie, possano dirsi parte solo ed esclusivamente del bosco delle Casermette oppure se invece vi siano tracce di elementi tipici del pianoro di Colle San Marco.
Non solo, forse non tutti sanno che oltre agli indumenti e le scarpe che Melania indossava il giorno della scomparsa, al vaglio della scientifica ci sono anche i vestiti che, invece, portava il marito: più volte tacciato di stranezza per l'abbigliamento "troppo estivo" in relazione al periodo. Ad ogni modo, occorre ricordare che oltre agli accertamenti sui reperti, ad essere attesi con impazienza sono in primis i risultati dell'autopsia condotta sul corpo della giovane di Somma Vesuviana dal medico legale Antonio Tagliabracci. Tagliabracci avrebbe reso noto che la sua relazione finale potrà essere depositata soltanto tra 2 o 3 settimane. Intanto, nel tempo che separa gli inquirenti da quest'ulteriore elemento di rilievo per le indagini, con molta probabilità la Procura cercherà nuovi indizi o quantomeno tenterà di risentire Salvatore Parolisi. Stavolta sperando di cavarne almeno un ragno dal buco.